Ritmo serrato del calcio nostrano e quarta giornata che va in archivio con le “magnifiche” tre che non perdono un colpo e proseguono la loro marcia, per ora, inarrestabile.

Inter, Juve e Napoli scendono in campo in fila e giocano a chi fa meglio, con i nerazzurri che aprono i giochi e vincono sul difficile campo del Crotone nei minuti finali e dopo aver rischiato più volte di capitolare; Handanovic è il migliore dei suoi e toglie parecchie castagne dal fuoco a Spalletti, mentre poi, nei minuti finali, ci pensano Skriniar e Perisic a far volare un’Inter criticata, non bella, ma certamente cinica e pratica.

Tocca poi alla Juve affrontare il Sassuolo in trasferta e ringraziare un “magico” Dybala che mette a segno una tripletta, salendo a quota otto reti dopo quattro turni e togliendo qualsiasi problema ad Allegri; c’è differenza tra la Juve di Barcellona e quella del Mapei? Beh, vi sembra che Barcellona e Sassuolo siano la stessa cosa? In realtà la Signora sta vivendo sulla forma di Dybala, che quando rallenta son dolori, e le avversarie sin qui incontrate in campionato non sono certo la crema del calcio italiano, ma son servite a fare punti in attesa di tempi e forma collettiva migliori.

A chiudere i giochi del terzetto ci ha pensato il Napoli, che ha giocato a “tennis” con il povero Benevento, sceso in campo al San Paolo con alcune importanti defezioni, ma mai in grado di portare qualsivoglia problema agli azzurri; anche a Napoli c’è chi si è portato a casa il pallone, vista la tripletta (due su rigore) del “solito” Mertens, il quale ci ha ormai preso gusto a frequentare le parti alte della classifica cannonieri.

Dietro le prime tre, non ha perso colpi la Lazio che soffrendo ha vinto in casa del Genoa, con una doppietta di Ciro Immobile, anche lui uno di quelli che il vizio del goal ce l’ha ormai come abitudine; Simone Inzaghi, portato in panchina come “ruota di riserva” si sta rivelando invece un ottimo allenatore e la sua Lazio darà filo da torcere a tutti sino alla fine.
Dopo la cinquina di Coppa (e la scoppola presa dalla Lazio) vince a domicilio il Milan, che ha ragione di una coriacea Udinese; i rossoneri possono e devono migliorare, ma il tempo gioca a loro favore, anche se l’infortunio di Conti può scombinare un po’ i piani tattici di Montella.

Per il resto, non si fanno male Torino e Sampdoria, con i granata che regalano due reti ai ciclisti e ne sbagliano almeno il doppio, in un incontro bello e vivace soprattutto nel primo tempo; se vuole andare in Coppa, Mihajlovic deve chiacchierare meno e stare più attento a cosa succede in campo, non è infatti possibile che un allenatore non intervenga su giocate ripetute e ripetutamente sbagliate, altrimenti cosa ci fa lì?

Nulla di fatto anche nello scontro tra Chievo ed Atalanta, dopo una bella partita che i ragazzi di Gasperini impattano alla fine grazie all’intervento del VAR; dopo il trionfo di Coppa i nerazzurri tornano immediatamente con i piedi per terra ed alla dura realtà di un campionato che non è più il migliore al mondo, ma resta sempre difficile per (quasi) tutti.
Sotto la pioggia del sabato sera vince anche la Roma, che dopo le polemiche del dopo Coppa fa fuori un Verona troppo debole per contrastare in un modo qualunque i giallorossi; l’ambiente romano, si sa, non sa cosa siano la tranquillità e l’equilibrio, ma tutto può dire mister Di Francesco salvo che quella vista contro l’Atletico sia stata una buona Roma, salvata dalle parate in serie del proprio portiere, e se Pallotta ha fatto i complimenti al mister vuol dire che era meglio comperasse la… Roma Rugby!
Da continuità alla vittoria di Verona anche la Fiorentina, che batte a domicilio il Bologna, in una partita noiosa nel primo tempo ed accesa nella ripresa da un botta e risposta di Chiesa e Palacio; poi ci ha pensato il difensore argentino Pezzella a far sorridere Pioli e far tornare sotto le due Torri un Donadoni non troppo soddisfatto della propria squadra.
Per chiudere bella vittoria del Cagliari a Ferrara, in una partita divertente che i rossoblu hanno vinto facendo valere la maggiore esperienza, ma che non boccia per nulla una Spal propositiva e mai arrendevole; Rastelli e l’esordiente Semplici stanno facendo un buon lavoro e sentiremo parlare ancora (e bene) di entrambi.
Terzetto dunque al comando del campionato, mentre in coda Genoa, Sassuolo, Crotone e Verona precedono di una lunghezza il Benevento, ancora fermo a quota zero, tutte senza vittorie e con passivi di reti già più o meno pesanti ed attacchi che latitano alquanto; certo è un po’ presto per esprimere giudizi, ma Benevento e Verona paiono messe davvero male, al di là delle larghe sconfitte subite.

I giallorossi campani pagano fortemente l’inesperienza ed il doppio salto di categoria in due anni e l’inserimento degli ultimi arrivati non può certo essere già completato, mentre per i gialloblu sono distantissimi i giorni in cui, dopo l’approdo in città di Cerci (ancora al palo dopo un infortunio) e Cassano (fuggito prima ancora di iniziare) si parlava addirittura di sogni UEFA!

Nulla è però perduto, il tempo per recuperare c’è tutto, il problema semmai è se ci sono forze e capacità per farlo!

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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