Ci si attendeva una diciottesima giornata interessante, nel lungo ponte dell’Immacolata, e la cadetteria ha mantenuto le promesse, specie con tante reti determinanti nei minuti oltre il novantesimo; del trio di testa pareva essere il Parma la candidata migliore per ottenere i tre punti e, magari, restare da sola, dato che Bari e Palermo giocavano la sfida diretta in Puglia.
Alla fine invece l’ennesima sorpresa di questo campionato di B, modesto nei contenuti tecnici globali, ma incertissimo negli esiti di ogni incontro, l’ha data il 3-0 con cui il Palermo ha espugnato Bari e, approfittando del pari di Terni, è volato da solo in vetta alla classifica.

I galletti di mister Grosso hanno così incassato la seconda sconfitta consecutiva e dal primo posto si ritrovano a condividere il quarto con un Empoli che batte il Carpi con il minimo scarto ed è sempre lì nelle posizioni di vertice, pur non incantando e facendo spesso il “minimo sindacale”.
Dietro il Palermo, il Frosinone batte in casa il Brescia e raggiunge il Parma a due lunghezze dai siciliani; i ciociari di Longo hanno uno tra i migliori organici della B, ma non sempre sono riusciti a far valere la loro forza, pareggiando troppo spesso in questo primo terzo di stagione.

Al sesto posto il Cittadella butta via nel finale una vittoria che avrebbe meritato ampiamente, mentre l’Avellino ringrazia l’errore dal dischetto e sulla ripartenza si porta a casa un punto su cui nessuno, sino a quel momento, avrebbe scommesso un centesimo; il calcio però è anche questo, e come dice il proverbio: goal sbagliato, goal subito!
Le ultime del lotto che si raggruppava in tre soli punti, Cremonese e Venezia, si confrontavano contro le piemontesi Novara e Pro Vercelli, e mentre il pari dei grigiorossi in trasferta era tutto sommato nei pronostici, qualcosa di più ci si attendeva in Laguna, dove i ragazzi di Pippo Inzaghi si sono fatti imbrigliare da una Pro altalenante e non sempre efficace, ma pericolosa quando trova la giornata giusta.

Per il resto il Carpi, come detto, perde ad Empoli, mentre Perugia e Salernitana si dividono la posta in un incontro che i Grifoni impattano al novantaduesimo e costa il posto a mister Bolelli, come se a Salerno si attendessero chissà quali cose da una formazione partita forte ma probabilmente non da primissime posizioni.
Prime posizioni che invece dovevano vedere la presenza stabile del retrocesso Pescara, specie con la conferma del maestro Zeman; cosa impossibile per una formazione che anche a Cesena ha confermato i tanti limiti di un gioco in cui spesso la fase difensiva annulla i meriti di quella d’attacco.
Ne ha così approfittato anche il Cesena di un Castori diventato con la maturità un po’ meno fumantino, cosa che permette una maggior lucidità nel leggere la partita e prendere decisioni che si stanno rivelando la vera forza di una formazione data per spacciata prima ancora di iniziare e che, al contrario, potrebbe togliersi belle soddisfazioni, specie se a Jallow e Laribi, si aggiungerà qualche altro protagonista anche solo di giornata, come il Moncini visto contro il Pescara.

Come Cesena e Ternana, nella zona calda della classifica nessuno molla, visto che l’Ascoli dello rientrante Cosmi non batte l’Entella, ma sicuramente non si da per vinto, così come il Foggia che perde a La Spezia di misura o la Pro Vercelli, di cui già abbiamo detto.
Ho usato il termine zona calda per il fondo classifica, considerando in ogni caso che il termine va esteso, dato che le tre penultime sono a soli cinque punti dai play off, ovvero dal decimo posto, altra cosa anomala di questo torneo, già di per sé stranissimo ed incertissimo, dove ad ogni turno la classifica cambia come non mai.
Staremo a vedere cosa ci riserverà il futuro, a partire dal prossimo diciannovesimo turno, ricco di scontri testa-coda, ammesso e non concesso che ci sia davvero una testa e la coda non giochi brutti scherzi a chi si sente superiore senza esserlo davvero.

Il direttore Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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