Li avevano soprannominati “i fratelli vincenti” dell’equitazione italiana” e non poteva esserci termine più azzeccato per questi due fratelli, che hanno dato all’Italia equestre successi a ripetizione, in Patria come all’estero nei concorsi di salto.
E’ la volta dell’equitazione nella nostra carrellata di “Protagonisti”, anche questo come il bob disciplina ormai quasi scomparsa dalle notizie, non perché non praticata, ma perché non abbiamo più cavalieri vincenti ed agli onori delle cronache non è rimasto che il Concorso di “Piazza di Siena”, dove, anche lì, quando va bene ci si deve accontentare di qualche piazzamento, quasi che una volta comparsi i D’Inzeo ed un altro grande quale Graziano Mancinelli, si sia persa anche l’arte dei maestri, prima ancora che dei bravi allievi.
Piero D’Inzeo, nasce a Roma il 4 marzo 1923, mentre il fratello Raimondo vede la luce a Poggio Mirteto l’8 febbraio 1925; diversissimi nel carattere e nelle caratteristiche di cavaliere (tecnico e calmo Piero, irruento ed aggressivo Raimondo), scelgono entrambi la carriera militare, ma prendendo strade diverse, visto che Piero sceglie l’Esercito e nello specifico la Cavalleria, mentre Raimondo entra a far parte dell’Arma dei Carabinieri.
Entrambi avranno carriere importanti, che porteranno Piero a diventare Generale di Divisione, assumere la Presidenza del Circolo ippico “Il Tricolore”, essere per cinque volte “Mossiere” a Piazza di Siena, oltre che istruttore ippico di tanti cavalieri; Raimondo diverrà anche lui Generale di Divisione del Ruolo d’Onore, ricoprendo diversi importanti ruoli, da Comandante del Gruppo Squadroni Pastrengo, guidare lo Squadrone dei Carabinieri in diversi ed importanti Caroselli storici, fino ad essere il primo Comandante Centro ippico 4° Reggimento Carabinieri a cavallo.
In campo sportivo sono gli atleti italiani con il maggior numero di presenze olimpiche: otto, da Londra 1948 a Montreal 1976, record eguagliato solamente da Josefa Idem, che però ne ha disputate due da cittadina tedesca ed altre sei una volta divenuta cittadina italiana, dopo il matrimonio con il suo allenatore.
Raimondo D’Inzeo è inoltre stato il portabandiera azzurro alle Olimpiadi del 1968 di Città del Messico.
Numerose, si diceva, le vittorie ed i piazzamenti da medaglia che ne hanno contraddistinto la carriera, a cominciare dall’argento individuale di Raimondo, ai Mondiali di Aquisgrana 1955, per proseguire in quest’ordine:
Olimpiadi di Melbourne 1956 – Argento nell’individuale di Raimondo e bronzo di Piero, cui si aggiunge l’argento a squadre insieme ad Oppes.
Mondiali 1956 ad Aquisgrana – Oro individuale di Raimondo.
Europei 1958 ad Aquisgrana – Argento individuale di Piero.
Europei 1959 a Parigi – Oro individuale di Piero.
Olimpiade di Roma 1960 – oro individuale di Raimondo ed argento di Piero; bronzo nel Concorso a squadre, ancora con Oppes.
Mondiali a Venezia 1960 – Oro individuale di Raimondo.
Europei ad Aquisgrana 1961 – Argento individuale di Piero.
Europei a Parigi 1962 – Bronzo individuale di Piero.
Olimpiade di Tokyo 1964 – Bronzo nel Concorso a squadre, con Mancinelli.
Mondiali di Buenos Aires 1966 – Bronzo individuale di Raimondo.
Olimpiadi di Monaco 1972 – Bronzo nel Concorso a squadra con Orlandi e Mancinelli.
Due carriere dunque di estremo valore e di numerose soddisfazioni per i fratelli D’Inzeo, vere e proprie icone del mondo equestre nazionale e mondiale.
Raimondo D’Inzeo muore a Roma il 15 novembre 2013, mentre il fratello Piero scompare, sempre a Roma, pochi mesi dopo, il 13 febbraio 2014.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani – Foto Cinerai
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui