Torna l’incubo maltempo a Genova dopo quel maledetto 14 agosto in cui è collassato il ponte Morandi. Greto del torrente Polcevera deserto: via le grandi gru e i camion che portano via i detriti del viadotto Morandi, via gli uomini dei vigili del fuoco e tutto il personale dalla zona rossa a causa dell’allerta gialla scattata a mezzanotte.
La pioggia, un forte temporale con un’intensa attività elettrica, non ha provocato apparentemente e per il momento danni ai monconi del ponte.
I lavori di ripulitura del greto dalle macerie del ponte riprenderanno solo al termine dell’allerta.

Intanto, va avanti il lavoro dei pm e dei tecnici per repertare il materiale.
Il procuratore capo, Francesco Cozzi, punta alla salvaguardia delle prove da acquisire per far luce sulle cause del crollo. E soltanto “un pericolo per l’incolumità pubblica” potrebbe accelerare i lavori per l’abbattimento dei monconi e la realizzazione di un nuovo ponte.
In ogni caso, qualunque dossier di Autostrade per l’Italia atteso dalle autorità locali dovrà ricevere l’ok della procura. A fare da sfondo a questa situazione, la rivoluzione nella commissione ispettiva del Mit.
Dopo la revoca dell’incarico a Roberto Ferrazza e le dimissioni rassegnate da Antonio Brencich, finiti nell’occhio del ciclone, nell’organico ecco arrivare Alfredo Principio Mortellaro. “Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Mortellaro – fa sapere il Mit – rappresenta una figura professionale di altissimo livello e con una esperienza trentennale alle spalle. Peraltro, nell’ambito dei molteplici compiti istituzionali, ha anche lavorato al collaudo di opere come il Terzo Valico”.

Ancora, secondo un dossier elaborato da Aiscat, gli investimenti nella manutenzione del Tronco di Genova, che ha un’estensione di circa 400 chilometri, superano la media impiegata sulla rete da Autostrade del 20%.
Negli ultimi cinque anni (2013/2017)sull’autostrada A10 – è la difesa della società che fa capo al gruppo Atlantia – sono stati sostenuti costi di manutenzione parti a 234mila euro per chilomentro. Comunque, l’eventuale ingresso di Cassa depositi e prestiti in Atlantia non convince il presidenti di Confindustria, Vincenzo Boccia: “Quando c’è un privato – ha sottolineato – sarebbe opportuno che il pubblico non entrasse. Se serve a sostenere, ad accelerare elementi ben venga altrimenti evitiamo di usare la Cdp per supportare dimensioni pubbliche ritornando a un passato che già abbiamo visto”.

Dal canto suo, il sindaco di Genova prova a vedere il bicchiere mezzo pieno: “Su Fincantieri e Cdp posso dire che si sono dimostrati disponibili”. E poi, tornando a parlare del ponte, per Bucci “dovrà essere distrutto naturalmente, sia nella parte est che ovest e noi cercheremo di farlo il più in fretta possibile, compatibilmente con le esigenze della magistratura, che deve essere rispettata”.

In ogni caso, “la città si sta riprendendo molto bene” e “sono già 25 le famiglie di sfollati che hanno una casa nuova”. Quindi, sul fronte occupazione, ecco una serie di richieste formulate dalla Regione Liguria al ministero del Lavoro, dopo l’incontro con i sindacati, le associazioni di categoria e le Camere di commercio.

Si parte da un significativo finanziamento della Cassa integrazione in deroga e dell’integrazione salariale con la possibilità di usufruirne anche da parte dei lavoratori di piccole aziende di commercio e artigianato, poi un bonus una tantum di 5mila euro per i lavoratori autonomi che abbiano dovuto interrompere la propria attività d’impresa e lo sblocco immediato dei 15,6 milioni di euro inspiegabilmente bloccati da due anni e destinati agli interventi nelle aree di crisi, tra cui rientra anche la Valpolcevera.

A cura di Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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