L’alta corte di Pretoria si è pronunciata e Oscar Pistorius è stato riconosciuto colpevole di omicidio volontario nei confronti della propria fidanzata, avvenuto nel febbraio del 2013: la condanna è la reclusione in carcere per sei anni.

Il verdetto giunge a seguito di un lungo e discusso processo. Reeva Steenkamp, la fidanzata di Pistorius, venne uccisa con alcuni colpi di arma da fuoco, regolarmente detenuta dall’atleta paraolimpico. Lui disse di averla scambiata per un ladro che si era introdotto in casa nel cuore della notte, ma secondo l’accusa si trattò di un vero e proprio omicidio, avvenuto a seguito di una violenta lite. La giudice Thokozile Masipa accettò la ricostruzione dell’atleta, condannandolo a cinque anni di carcere per omicidio colposo. Nel dicembre 2015 la Suprema corte d’Appello ribaltò il verdetto in omicidio.

Dopo un anno di prigionia nel carcere Kgosi Mampuru II di Pretoria, Pistorius venne assegnato agli arresti domiciliari nell’abitazione dello zio, nell’ottobre del 2015.

Oggi, nel processo d’appello, la giudice Thokozile Masipa del Tribunale di Pretoria, ha letto la sentenza e ora ad attendere Pistorius non ci saranno più le corse olimpioniche, ma le sbarre di una prigione.

La pena rimane comunque molto lieve, considerando che il codice penale prevederebbe 15 anni di reclusione per omicidio. Inoltre, il campione paraolimpico, in caso di buona condotta, potrebbe essere fuori entro tra due anni, dopo aver scontato un terzo della pena. Naturalmente un simile scenario ha creato grande delusione ai genitori e alla famiglia della vittima, Reeva Steenkamp, che si aspettavano una condanna molto più severa.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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