Un allarme mica da ridere quello lanciato della australiana Murdoch University, citato dal sito ambientalista treehugger.com! Secondo lo studio, infatti, gli “innocui” pesciolini rossi che tante persone tengono negli acquari domestici, se liberati in fiumi e laghi, potrebbero raggiungere le dimensioni di una carpa e andare a distruggere e specie locali, mangiando il loro cibo e le loro uova.

I pesci rossi vengono spesso gettati nei corsi d’acqua da tutti coloro che vogliono sbarazzarsene e non se la sentono di ucciderli. Il pesciolino sopravvive facilmente nei corsi d’acqua, dove trova cibo in abbondanza.

Uno degli aspetti sottolineati dai ricercatori, è che all’interno degli acquari il pesce rimane piccolo, ma una volta liberato in natura, dove mangia tutto quello che trova, arriva a misurare decine di centimetri, come una trota o una carpa. Inoltre, si muove velocemente: gli studiosi australiani hanno scoperto un pesce rosso che ha percorso 230 km in un anno.

Il Carassius auratus, questo il nome scientifico dell’amato pesciolino, entra in concorrenza con le specie locali per il cibo. Inoltre mangia le loro uova e può introdurre nuove malattie. Anche in Canada e negli Stati Uniti è stata registrata una invasione di pesci rossi.

Un ricercatore della Murdoch University, Stephen Beatty, ha commentato: “Sfortunatamente un sacco di gente non capisce che i corsi d’acqua sono connessi al sistema fluviale, e che i pesci introdotti possono fare molto danno ai pesci locali e all’habitat acquatico”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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