A tre anni dagli attentati terroristici allo Stade de France, al Bataclan e negli altri locali del centro di Parigi, la Francia rende omaggio ai 130 morti, tra cui l’italiana Valeria Solesin, e agli oltre 350 feriti di quella tragica notte di sangue. Un corteo è partito questa mattina dallo Stade de France, per raggiungere i caffé e le brasserie del centro colpite dai jihadisti dell’Isis, tra cui il Carillon, il Petit Cambodge e la Bonne Bière e concludersi alle ore 11 al Bataclan, la sala concerti del Boulevard Voltaire. Per la prima volta, il presidente francese, Emmanuel Macron, non ha presenziato alla cerimonia a cui hanno partecipato il premier Edouard Philippe e la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, accompagnata dal sindaco di Londra Sadiq Khan. Presenti anche numerose associazioni di vittime e gli ambasciatori di diversi Paesi presenti a Parigi. Intanto l’inchiesta si avvicina alla conclusione con undici arresti e sette persone tuttora ricercate (quella sera morirono sette membri del commando).

Il Bataclan oggi – La sala concerti al 55 di boulevard Voltaire rimane il simbolo di quel venerdì dell’orrore. All’ingresso è stata apposta una targa commemorativa con i nomi delle 90 vittime del 13 novembre. Oggi il Bataclan è faticosamente alla ricerca di una nuova identità: una sala concerti o un santuario? Questa è la domanda a cui dovrà dare risposta la nuova gestione con il gruppo Lagardere, ora unico proprietario. “Nel 2018 sono stati programmati 70 concerti, ancora pochi”. Molti artisti esitano ad esibirsi al Bataclan mentre altri “si rifiutano categoricamente”. Non si può cantare dove sono state trucidate tante persone, dicono in molti.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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