Alta tensione a Parigi, dove stamane, dopo una settimana di mobilitazione in tutto il Paese, i ‘gilet gialli’ sono scesi di nuovo in strada in maniera massiccia. Molti manifestanti chiedono le dimissioni del presidente, Emmanuel Macron, accusato del rialzo dei prezzi del carburante, la tassa ecologica che è proprio all’origine del movimento dei ‘gilet gialli’.

Sono circa 81mila i Gilet gialli scesi nelle strade per protestare in tutta la Francia, di cui 8mila a Parigi, secondo un nuovo bilancio del ministero dell’Interno. Sabato scorso alla stessa ora i manifestanti erano stati 244mila. In tutto ci sono stati 35 fermi, di cui 18 a Parigi. Otto i feriti, tra cui due gendarmi, mentre sabato scorso alla stessa ora erano stati 106.

Diversi manifestanti sono riusciti ad arrivare nella Rue du Faubourg-Saint-Honoré, dove, al numero 55, sorge il palazzo dell’Eliseo. La strada e i suoi dintorni erano stati blindati dalla polizia, ma molti sono riusciti ad entrare togliendo il gilet giallo per rimetterlo poco dopo.

Intanto, dalla vicina Champs-Élysées, continuano a levarsi nuvole di fumo nero per gli incendi di cassonetti e veicoli di cantiere, dati alle fiamme dai casseur.

Gli scontri sugli Champs-Élysées 
Sugli Champs-Élysées ci sono stati scontri e violenze, la polizia ha usato i gas lacrimogeni, le barricate sono state issate e smontate in continuazione. Le forze dell’ordine hanno indirizzato il getto dei cannoni ad acqua contro i manifestanti, che hanno tentato a più  riprese di rompere il cordone di polizia, lanciando petardi, bottigliette e ogni genere di oggetto contundente.

I manifestanti puntavano all’Eliseo, ma la polizia ha chiuso l’area intorno al palazzo presidenziale. La manifestazione sugli Champs-Élysées non è stata autorizzata dal governo che invece ha consentito di manifestare a Campo di Marte, di fronte alla Tour Eiffel.

Barricate incendiate, selciato divelto
I vigili del fuoco sono intervenuti sugli Champs-Élysées  per spegnere vari incendi nelle barricate alzate dai ‘gilet gialli’. La situazione resta tesa, con le barricate alzate dai dimostranti e lanci di oggetti contro gli agenti. Nelle immagini e nei filmati diffusi online si vedono partecipanti alle proteste intenti a divellere il selciato, per lanciare corpi contundenti contro le forze dell’ordine.

L’accusa della Prefettura: infiltrati dell’estrema destra
Secondo la prefettura tra i manifestanti ci sono infiltrati dell’estrema destra e il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha accusato direttamente la sua leader, Marine Le Pen, di aver sollecitato i disordini. Il ministro ha attribuito a Le Pen anche la responsabilità dell’aggressione negli ultimi giorni ad alcuni deputati del partito di Macron e alle loro abitazioni.

In 40 fanno irruzione nella casa di una deputata di La République En Marche
Una quarantina di appartenenti di ‘gilet gialli’, con il volto coperto da passamontagna o caschi, hanno fatto irruzione ieri sera nella casa di famiglia di una deputata lrem (La République En Marche, maggioranza di governo), Mireille Robert, nel sud-ovest della Francia, vicino a Tolosa.
La proprietà viticola della deputata sorge a Limoux, in una zona molto isolata, è stata invasa dai ‘gilet gialli’ che hanno gridato delle minacce contro i presenti e hanno poi dato fuoco ad alcune tavole prima di fuggire e dell’arrivo dei gendarmi. “un gesto ignobile”, ha twittato Benjamin Griveaux, portavoce del governo, che ha espresso “condanna senza ambiguità per questi comportamenti inaccettabili”.

Le aperture di Macron
Giovedì sera l’esecutivo ha teso la mano: il presidente Emmanuel Macron si è impegnato ad una
“nuova rotta” per portare avanti la transizione ecologica ed ha assicurato l’apertura di negoziati inclusivi. “Abbiamo ricevuto il messaggio dei cittadini: un invito ad andare più lontano. Per non essere socialmente inaccettabile, la necessaria transizione ambientale deve essere giusta, equa e democratica”. E venerdì il presidente di La Republique En Marche (Lrem) della Commissione Affari sociali dell’Assemblea nazionale, Brigitte Bourguignon, ha chiesto una “moratoria” sul rialzo delle tasse sui carburanti in modo da aprire un dialogo “in un clima di pace”. Ma evidentemente non è bastato.
È stato proprio ai Campi Elisi che ci sono stati i disordini più pesanti, quando – dopo che la manifestazione era cominciata in maniera pacifica- uomini con il volto coperto hanno iniziato a lanciare oggetti contro le barricate erette dalle forze di sicurezza per proteggere il Palazzo dell’Eliseo, la residenza presidenziale.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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