In Piazza San Pietro, il Papa, durante l’udienza generale, davanti ad oltre 25mila persone, è tornato sul tema dei migranti mentre rifletteva sulle opere di misericordia: “Alcuni giorni fa è successa una storia piccolina, di città, c’era un rifugiato che cercava una strada e una signora gli si avvicinò ‘ma lei cerca qualcosa?’ Era senza scarpe quel rifugiato, e lui ha detto ‘io vorrei andare a San Pietro per entrare la porta santa’. E la signora pensò: ‘ma non ha scarpe, come andremo camminando?’.

Chiama un taxi, ma quel migrante, quel rifugiato puzzava e l’autista del taxi quasi non voleva che salisse ma alla fine lo ha lasciato salire sul taxi e la signora accanto a lui, e la signora gli domandò della sua storia di rifugiato, di migrante, e nei dieci minuti fino ad arrivare qui questo uomo racconta la sua storia di guerra, di dolore, di fame, e perché era fuggito dalla sua patria per arrivare qui; quando arrivano la signora apre la borsa per pagare il tassista, e l’uomo, l’autista che all’inizio non voleva che questo migrante salisse perché puzzava, ha detto alla signora ‘no, signora, sono io che devo pagare lei, perché lei mi ha fatto sentire una storia che mi ha cambiato il cuore’. Questa signora sapeva cosa era il dolore di un migrante, – ha raccontato ancora papa Bergoglio – perché aveva il sangue armeno e sapeva la sofferenza del suo popolo, pure, quando noi facciamo una cosa del genere, all’inizio ci rifiutiamo perché ci dà un po’ di incomodità, puzza, ma alla fine la storia ci profuma l’anima e ci fa cambiare. Pensate a questa storia e cosa possiamo fare per i rifugiati”. Dopo aver completato la catechesi, subito prima di concludere, papa Francesco ha raccomandato: “e non dimenticatevi di quella signora, non dimenticatevi di quel migrante che puzzava, e non dimenticate l’autista al quale il migrante ha cambiato l’anima”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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