Campionato di serie A che ha staccato il tagliando della prima giornata, con la novità del VAR (che siccome è acronimo di “Video Assistant Referee”, è maschile e quindi si dice il VAR e non la VAR ed ho già tirato le orecchie al collega Giacomo Biondi, in proposito), che tutto sommato è funzionato discretamente bene, con qualche polemica fiorentina circa la mancanza di rispetto del signor Tagliavento, in quel di San Siro e le giaculatorie di Sinisa Mihajlovic per un gol (regolarissimo) annullato al suo Toro a Bologna, mentre Donadoni liquidava la cosa come: “le solite cose italiane…”

Però, a parte che Sinisa è serbo, ma allora come la mettiamo con quanto detto appena una settimana prima dallo stesso Donadoni che, evidentemente non troppo lucido dopo lo 0-3 casalingo contro il Cittadella, ha esordito in conferenza stampa prendendosela con l’arbitro, reo di aver espulso Verdi, dopo appena cinque minuti? Cosa cambia rispetto alle solite polemiche su un singolo episodio, tanto più che i veneti avevano letteralmente spianato i rossoblu? Ma è la solita storia di cultura che non abbiamo, o meglio, abbiamo solo quando l’episodio ci dice bene!
In ogni caso, nulla di nuovo, così come poco c’è da dire sui risultati, per altro già commentati sul nostro giornale in altro articolo, filati via abbastanza lisci; le prime hanno rispettato il pronostico, tranne la Lazio che non ha superato la neopromossa Spal, mentre la Roma ha vinto in quel di Bergamo, faticando non poco contro la rinnovata banda Gasperini; gli affanni di inizio stagione sono previsti e poi da noi contano solo i numeri del risultato e non come ci si arriva, ma tant’è, anche questo fa parte della nostra “cultura”.
Nel mentre, dicevamo, prosegue il mercato, dove da qui al 31 agosto non mancheranno altri “colpi”, visto che più o meno tutti sono ancora alla ricerca della ciliegina che completerà una torta che chissà quanto sarà buona! Da sottolineare però come evidentemente ci sia qualcosa che non va nell’aria, visti i tanti mal di pancia ed i certificati medici che girano da destra e manca, la cosa strana semmai, è che appena cambiano aria, i poveri “malati” trovano la miracolosa guarigione, quasi che basti vestire una maglietta di colore diverso per tornare sani come pesci, ovviamente senza trascurare “l’incentivo” monetario annesso, perché tutti giocano per la maglia, ma ad un aumento vuoi dire di no?
Certo il virus colpisce un po’ dappertutto, da Firenze a Roma, fino a Cagliari e pure a Milano, dove però hanno evidentemente medici meglio preparati ai dolori intestinali e cure che coinvolgono tutta la famiglia del malato; ma non c’è da stupirsi, semmai da sottolineare come invece di prendere certi soggetti a calci nel sedere, ci sia sempre chi la sa più lunga e dia loro retta, così ci ritroviamo a cassanare tra lascio, resto, rilascio e smetto, rilascio ma non smetto e via discorrendo, oppure a boriellare, firmando un rinnovo biennale che dopo un paio di settimane diventa voglia di andare via per mancanza di “stimoli”…

Beh, dov’è la novità? Guardate ancora in casa Verona, l’allenatore non fa giocare il capitano, per scelta tecnica, e questi dopo aver segnato il rigore dell’1-3 inscena una pantomima davanti alla panchina che qualcuno vuol far passare per attaccamento alla maglia… Ma sul contratto del soggetto c’è scritto che deve giocare sempre? Ed un allenatore, che paga per primo anche le paturnie dei “fenomeni” che MAI e poi MAI gli giocano contro, sarà padrone di fare le scelte che ritiene più opportune? Forse che con il capitano in campo dall’inizio il Verona sarebbe stato all’altezza del Napoli? Ma di chi parliamo, di Gesù?

Spesso parliamo di mancanza di rispetto e/o di riconoscenza nei confronti dei “poveri” calciatori, ma i calciatori rispettano la propria Società? La maglia che indossano? Il loro volersi considerare ed essere trattati da professionisti? Non voglio tirare in ballo i Totti, Del Piero, Zanetti, Maldini, ma visto che in tanti hanno ormai anche il motivatore personale, non sarebbe ora di assumere qualcuno che insegni l’educazione?

Il Direttore Responsabile Maurizio Vigliani

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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