L’Italia, sul fronte della flessibilità sul deficit, continua l’affondo in Ue.

Ieri era avvenuto un botta e risposta a distanza tra il premier Renzi e il leader dei popolari Weber, il quale aveva posto l’accento sul fatto che “si è già fatto il massimo e per l’Italia la flessibilità è finita”. Tale affermazione anticipava di fatto il commissario Ue Pierre Moscovici, che ha poi ammorbidito i toni parlando di “dialogo aperto con l’Italia”.

A seguito di queste affermazioni, la parola è passata oggi al ministro dell’Economia Padoan. In occasione del dibattito all’Aspen con il cancelliere dello Scacchiere britannico, George Osborne, Padoan ha asserito: “Lo sforzo di riforme dell’Italia è quello che ci porta a chiedere con tutto il diritto la gestione di una politica fiscale più flessibile come previsto dalle regole europee, non è una cosa che ci stiamo inventando, e questo lo vorrei dire con fermezza”.

Riguardo alla flessibilità nel considerare i conti italiani, Padoan ha dichiarato: “Ci auguriamo che la risposta dell’Ue sia sciolta presto, per evitare momenti di incertezza”.

In merito all’unione dei mercati dei capitali, secondo il ministro dell’Economia questa “sarebbe una grande opportunità su cui gli Stati membri e non dell’euro hanno un interesse comune. Ed è una opportunità per il nostro Paese e per il nostro sistema bancario e finanziario di adeguarsi al sistema globale”. “Il nostro sistema bancario e finanziario approfitti di una Unione più integrata. E’ un classico caso – ha concluso – in cui i benefici comuni superano gli svantaggi”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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