Alla fine, la 17enne di Ancona accusata di concorso con l’ex fidanzato nell’omicidio dei genitori Fabio Giacconi e Roberta Pierini, non ha ricevuto nessuno sconto di pena: diciotto anni di carcere e poi la libertà vigilata dopo l’espiazione della condanna, perché socialmente pericolosa.

A leggere questa sentenza si può solo cercare di intuire la complessità di un caso che lascia ancora senza parole, per la freddezza con cui si sono svolti i fatti che hanno portato all’omicidio dei genitori dell’adolescente.

La ragazza, presente nell’aula del tribunale e confortata da alcuni familiari, è scoppiata in lacrime dopo la lettura del verdetto. Secondo l’accusa, la ragazza aveva un “pieno dolo intenzionale collegato direttamente con l’uccisione dei genitori”, in concorso con Antonio Tagliata, 19 anni, reo confesso di aver sparato nove volte contro i genitori di lei con una calibro 9.

La ricostruzione del pubblico ministero sostiene che il pomeriggio del 7 novembre 2015, la 17enne e Antonio arrivarono insieme a casa di lei. I genitori non vedevano di buon occhio quel legame morboso ed erano preoccupati per la figlia e per il fatto i fidanzati volessero vivere a casa di lui. La giovane, ha ribadito il pm, vide la pistola, “pesante, grossa, con i proiettili” portati da Antonio, gli aprì la porta di casa nonostante avesse “messo in conto che lui avrebbe potuto minacciare” i genitori, lo incitò gridando “spara, spara”, non soccorse i suoi e poi se ne andò con l’assassino con apparente indifferenza.

Secondo questa dinamica, per la procura la ragazza aveva la stessa intenzione di uccidere di chi ha materialmente premuto il grilletto della pistola.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui