I casi di contagio di nuovo Coronavirus (Covid-19) in Italia continuano ad salire. Dopo la giornata di venerdì, nella quale sono state identificate 15 persone contagiate in Lombardia e due in Veneto, una delle quali è morta, il numero di pazienti contagiati è salito sabato a 39 in Lombardia e a 12 in Veneto. Sono due, in totale, le vittime: una in Veneto, l’altra, deceduta il 20, in Lombardia. Misure restrittive come quelle decise per 10 Comuni «a rischio» nel Lodigiano sono state adottate anche a Vo’ Euganeo e Teolo, in Veneto. Il bilancio dei morti a livello mondiale è ora, secondo il calcolo della Johns Hopkins University, a quota 2.360, su 77.662 contagi. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, ha scritto su Twitter che nell’80 per cento dei casi il contagio da Coronavirus è lieve, nel 20% critico; nel 2% dei casi riportati, «il virus è fatale».

Due altri casi di Coronavirus sono stati confermati a Pieve Porto Morone, in provincia di Pavia. Si tratta di una coppia di medici (qui la loro vicenda): il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia), la moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi). Due altri nuovi casi sono stati registrati nelle ultime ore a Cremona: in uno dei casi – una ragazza di 38 anni — c’è un collegamento con un medico di Codogno. Il totale in Lombardia è di 39 casi.

Il malato più grave, in Lombardia, resta il 38enne che era ricoverato all’ospedale di Codogno. Le sue condizioni sono, al momento, stabili, ed è stato trasferito all’ospedale San Matteo di Pavia. Non si hanno ancora certezze su chi sia invece il «paziente zero»: «Potrebbe anche essere uno dei nuovi casi emersi», ha detto l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera.

Sempre in Lombardia, l’ospedale San Matteo di Pavia si prepara a interrompere, da lunedì, tutti i ricoveri non legati al Coronavirus, e a bloccare anche gli interventi chirurgici programmati.

In Veneto il governatore Luca Zaia ha confermato altri casi in Regione. Tra loro i familiari dei primi due contagiati e altri residenti nel comune di Vo’ Euganeo. Un nuovo caso di contagio è stato registrato a Dolo, in provincia di Venezia, a una cinquantina di chilometri di distanza da Vo’ Euganeo. L’uomo, di 67 anni, è ricoverato in rianimazione a Padova. «Al momento non capiamo ancora come sono avvenuti i contagi», ha aggiunto. Il bilancio totale aggiornato per la Regione Veneto è di 12 malati e una vittima.

La Conferenza episcopale italiana si è detta pronta a mettere in atto misure a cautela dei fedeli che andranno a messa nelle prossime ore. «Siamo disposti per tutelare la salute della nostra gente ad attuare qualunque disposizione», ha detto il presidente Cei, cardinal Gualtiero Bassetti. Il vescovo di Piacenza Gianni Ambrosio ha disposto di distribuire la Comunione solo sulla mano e non in bocca ed evitare lo scambio di pace.

L’uomo cinese arrivato all’ospedale Spallanzani di Roma assieme alla moglie — primo caso in Italia di Coronavirus — sta meglio: «Si è negativizzato ed è in buone condizioni di salute», ha detto l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. Il ricercatore italiano 29enne, anche lui allo Spallanzani, sarà dimesso oggi.

Intanto sono tornati in Italia i 19 cittadini che erano a bordo della Diamond Princess, la nave sulla quale centinaia di persone erano state contagiate e che si trova in Giappone. Sono tutti risultati negativi ai test, ma saranno trasferiti presso il Centro Sportivo dell’Esercito alla Cecchignola, nella regione Lazio, per la quarantena.

Un’ordinanza del ministero della Salute, emanata ieri, prevede «la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva» per chiunque nei precedenti 14 giorni sia arrivato in Italia dopo aver soggiornato nelle aree della Cina interessate dall’epidemia e impone «l’obbligo di comunicare al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria territorialmente competente di aver soggiornato nelle aree suddette». Quindi: chi è tornato dalla Cina nelle precedenti due settimane deve dirlo e deve stare a casa. «Il mancato rispetto delle misure previste costituirà una violazione dell’Ordinanza».

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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