Le indiscrezioni non erano di certo positive, erano nell’aria mentre il Bari e il Cesena scomparivano dallo loro reciproca storia calcistica e la Covisoc aveva già espresso un parere negativo, che ora viene confermato.

Il Consiglio Federale ha escluso l’Avellino dalla serie B 2018/19. Già dai giorni scorsi non filtrava ottimismo e i dubbi si sono rivelati fondati. Ha giocato un ruolo fondamentale il parere negativo della Covisoc. Già bocciate in prima istanza sia la prima fidejussione (Onyx) che la seconda (Finworld), neanche la terza (Groupama) è stata presa poi in considerazione perchè prodotta oltre i termini.

Taccone, forse, sperava che che la FIGC carpisse la sua buona fede nel portare a termine gli obblighi da ottemperare; ma bisognava tutelare sia chi gli obblighi li ha onorati in tempo utile, sia coloro che faranno giustamente domanda di ripescaggio.

Non è, tuttavia, un’esclusione definitiva. L’Avellino potrà, infatti, giocarsi l’ultima carta al Collegio di Garanzia del CONI entro il 27 luglio. Ricordiamo che il 31 luglio ci sarà la sentenza definitiva per la formulazione degli organici.

Già fin troppe volte abbiamo scritto che il calcio di oggi si basa su fidejussioni, fondi o cartolarizzazioni di immobili non sufficienti a mantere in vita una società di calcio. Come in passato sono scomparsi club gloriosi, il futuro non riserva certezze e le varie categorie subiranno notevoli mutamenti. Ma è una cosa è certa, se il palazzo non fa un passo indietro sui parametri stipendi calciatori, prima o poi osserveremo un calcio in costume, per non dire in mutande.

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto fonte Avellino Today

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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