Per un momento, il rimando al film “La Vita è Bella” di Benigni, con la scritta posta fuori dal negozio che non permetteva l’ingresso ai cani e agli ebrei, mi ha fatto tremare.

Perché questa volta non si tratta della scena di un film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, ma di una lettera datata 2017 scritta dal gestore di una casa vacanze della frazione Santa Maria, a Ricadi, nel vibonese, che non accetta “gay e animali”.

Così, due ragazzi di Napoli si sono visti arrivare questo messaggio, una volta che il responsabile si è reso conto che i suoi ospiti erano due uomini. Naturalmente, nel giro di poco tempo, l’Arcigay di Napoli al quale i due giovani si sono rivolti per raccontare la loro storia, ha denunciato questo fatto. “Quando ho letto questo messaggio mi è cascato un silos di acqua gelata addosso – ha detto Gennaro, uno dei due ragazzi, all’Arcigay – Nella mia mente si è materializzata l’immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, con i quali si proibiva l’ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati settanta anni e questa storia non può essere ignorata”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui