Dopo le due amichevoli contro Spagna e Germania gli italiani sono passati dalle certezze ai dubbi.
Qual’è la vera Italia? Quella brillante, ammirata nel girone di qualificazione verso Euro 2016, e anche a tratti contro la Spagna, o quella impacciata e timorosa azzannata dalla Germania?
Questo il dubbio che affolla le menti dei tifosi.
Si perchè, ok, l’avversario erano i campioni del mondo, i tedeschi, ma nessuno si aspettava una lezione così severa, soprattutto a livello di personalità.
Poco gioco, scarsa personalità di alcuni singoli e qualche senatore che ha deluso, in contrapposizione allo stupendo tiki-taken tedesco, dove ogni singolo ingranaggio girava sempre a mille, hanno determinato la sorte della partita.
Certo, tra i singoli non c’è paragone e questo è per colpa di due movimenti calcistici dalla diversa mentalità; quello italiano che per fare soldi e non accumulare debiti svende i propri talenti a club che poi li fanno crescere(Coman docet) e quello tedesco che cerca di far crescere in casa i propri talenti facendoli rendere al top.
Molte delle squadre top di questo Europeo formano così i propri giovani.
Per questo forse, coloro che si aspettano un Europeo al top dell’Italia, possono preoccuparsi. Germania, Belgio, Francia, Spagna paiono, al momento una spanna sopra agli azzurri che devono ben guardarsi anche dalla Croazia e dalla Bosnia.
All’Italia manca una prima punta di livello che possa finalizzare il gioco, i centrocampisti che offrono certe garanzie sono solo 4, Verratti, Candreva,Parolo, Marchisio; non ci sono riserve all’altezza senza contare che alcuni giocatori, vedi El Sharaawy, il meno peggio contro i tedeschi, o Insigne, vanno ad intermittenza.
Il punto forte dovrebbe essere la difesa, col blocco Juve Buffon Chiellini e Barzagli e Bonucci in forse, visto l’infortunio subito coi tedeschi.
L’assenza di lesioni da ottimi motivi di ottimismo.
Marchio di fabbrica di questa nazionale dunque la difesa, anche se perforata 4 volte contro la Germania, e la cattiveria, la rabbia agonistica, specchio di quella di Antonio Conte che ha 2 mesi di tempo per selezionare i giocatori al top a fine stagione, allenarli e far loro disputare un Europeo dignitoso, prima di salutare tutti ed approdare a Londra.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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