Braccio di ferro Nave Diciotti, Unhcr e Oim: consentire sbarco di rifugiati e migranti. Salvini: “Tutti illegali”.

Tre procure siciliane hanno aperto un fascicolo di inchiesta sulla situazione della nave Diciotti, all’ancora da giorni del porto di Catania in attesa che il ministero dell’Interno autorizzi lo sbarco di circa 150 migranti. Ieri sera dopo il sopralluogo del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio è stato autorizzato lo sbarco di 27 minori

“Il mio obiettivo è il ‘No way’ Come funziona “No way”, il modello australiano Nave Diciotti, il procuratore di Agrigento Patronaggio: “A bordo ho trovato una realtà devastante”.

Continua lo stallo della nave Diciotti, ormeggiata nel porto di Catania con a bordo ancora 150 migranti. “Sono tutti immigrati illegali”, ha ribadito stamane il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini indicando come modello da importare il ‘no way’ australiano: “nessuno di coloro che vengono presi in mezzo al mare mette piede sul suolo australiano. Il caso Diciotti entra nel terzo giorno e si carica di nuove tensioni, politiche e giudiziarie.

La nave era arrivata a Catania la notte tra domenica e lunedì scorsi con 177 migranti a bordo. La notte scorsa sono stati fatti scendere 27 minori non accompagnati, tra cui una ragazza, che sono stati assistiti da Croce Rossa, Unhcr e Save the Children. A dare il via libera è stato il ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo l’ispezione effettuata a bordo dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e i numerosi appelli, tra cui quello della Procura per i Minorenni del Tribunale di Catania, che aveva inviato una richiesta ufficiale.

Sull’unità della Capitaneria di Porto rimangono ancora 150 migranti adulti in attesa della ripartizione tra i Paesi dell’Unione europea. Sul molo Polizia di Stato, carabinieri e personale della Guardia Costiera non fanno avvicinare nessuno alla nave. Unhcr e Oim a governo: “Fateli sbarcare”.

L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e l’Oim, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni esortano il governo italiano a consentire ai rifugiati e migranti salvati a bordo della nave costiera italiana Diciotti a sbarcare. “Accogliamo con favore gli sforzi compiuti dalla Guardia Costiera italiana nel salvare la vita di questi uomini, donne e bambini, ma è necessaria una risoluzione urgente a questa impasse”, dichiara Roland Schilling, vice rappresentante regionale dell’Unhcr a Roma. “Molti tra coloro che sono a bordo potrebbero aver bisogno di protezione internazionale e hanno già affrontato esperienze incredibilmente traumatiche”. Alcune persone vulnerabili – tra cui 17 persone bisognose di assistenza medica e 27 minori non accompagnati – hanno già avuto il permesso di lasciare la nave per motivi umanitari, mentre 150 passeggeri – tutti adulti – restano attualmente a bordo della Diciotti, attraccata nel porto siciliano di Catania dal 20 agosto.

Pur accogliendo con favore la decisione dell’Italia di consentire lo sbarco ad alcune delle persone più vulnerabili, si legge nella nota congiunta di Unhcr e Oim, resta fondamentale consentire a tutti coloro che rimangono sulla nave di sbarcare in quanto i loro bisogni umanitari non possono essere pienamente soddisfatti a bordo. “I migranti che arrivano dalla Libia sono spesso vittime di violenze, abusi e torture, le loro vulnerabilità dovrebbero essere tempestivamente e adeguatamente identificate e affrontate” aggiunge Federico Soda, direttore dell’ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Oim e capo di missione per l’Italia e Malta.

Secondo le organizzazioni, senza meccanismi di sbarco tempestivi e prevedibili insieme a forti dimostrazioni di solidarietà per le persone soccorse, potrebbero esserci dei ritardi nel rispondere alle richieste di soccorso – mettendo potenzialmente a repentaglio la sacralità del principio del salvataggio in mare.
Per questo la solidarietà, il sostegno e la collaborazione europei sono diventati più importanti che mai. Negli ultimi mesi, l’Unhcr e e l’Oim hanno chiesto un accordo regionale per il salvataggio e lo sbarco delle persone in difficoltà nel Mar Mediterraneo. Berlino: contatti tra paesi Ue Ci sono contatti fra alcuni Paesi Ue per l’accoglienza dei migranti della Diciotti: è quello che hanno spiegato alla Cancelleria tedesca. “Su questa questione alcuni Paesi Ue sono in contatto al momento. Ma il processo di decisione non possiamo anticiparlo”, ha risposto un portavoce del governo tedesco a una domanda dell’ANSA se la Germania sia disposta ad accogliere parte dei profughi della nave.

La mossa di Salvini A dare l’ok allo sbarco dei soli minori era stato in una diretta su Facebook, il ministro dell’interno, Matteo Salvini dopo che, nel pomeriggio era intervenuto anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il premier, in un post su facebook aveva sollecitato l’Ue a “battere un colpo”. “Se ci sono dei bambini possono scendere adesso, degli altri con il mio permesso non sbarca nessuno. Se vogliono intervenire il presidente della Repubblica o il presidente del Consiglio lo facciano, ma non con il mio consenso”, aveva detto Salvini in diretta Fb parlando della nave Diciotti.
E poi: “Faccio un passo oltre, nonostante l’Europa vigliacca stia zitta. L’Italia è un Paese con il cuore grande, dove le associazioni di volontariato contano su milioni di persone adorabili e insostituibili. I bambini sì, ma per i ventenni, i trentenni belli robusti e vaccinati, basta, finito, nisba”. “Sintonia perfetta con il premier Conte” Oggi il Vicepremier torna sulla vicenda, con un’intervista all’emittente radiofonica Rtl 102.5. “Io non temo nulla, ho coscienza a posto, lavoro benissimo con il premier Conte, c’e’ una perfetta sintonia. Ieri mi ha chiesto informazioni e io gliel’ho date mentre da ministro e da padre stavo dando indicazioni per far scendere i minori dalla nave Diciotti”. “Intervento del Quirinale? Non temo assolutamente nulla” “Intervento del Quirinale? Non temo assolutamente nulla, ieri ho parlato con il presidente Conte, gli ho dato tutte le informazioni sul caso Diciotti, gli ho ricordato che l’Europa non ha rispettato gli accordi sui rimpatri, solo i francesi hanno adempiuto”, dice Salvini . “Sono stufo di fare il campo profughi in Italia, ora non scende piu’ nessuno”. “Se qualcuno mi vuole indagare sono pronto” “Se qualcuno mi vuole indagare e qualche procuratore mi vuole interrogare, sono pronto anche domani mattina a spiegare le mie ragioni…
Ognuno fa il suo lavoro con coscienza, sono un dipendente pubblico e da ministro dell’Interno mi occupo di sicurezza”. “Sequestro di persona” “Sono qua, non sono un ignoto, mi chiamo Matteo Salvini, giornalista professionista in aspettativa, sono ministro dell’Interno.
Non sono un ignoto”, rincara il ministro commentando l’iniziativa della procura di Agrigento che starebbe valutando l’ipotesi del reato di sequestro di persona, a carico di ignoti. “Sono ministro dell’Interno di questo Paese con il mandato preciso di difendere i confini di questo Paese, di occuparsi della sicurezza. Se bloccare una, due, tre, quattro o cinque navi mi comporta accuse e processi, ci sono”. Pm Patronaggio a bordo della nave Diciotti Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, è salito a bordo della nave Diciotti a Catania. Il magistrato è titolare dell’inchiesta sul trattenimento dei profughi a bordo della Diciotti. L’inchiesta, che potrebbe ipotizzare anche il sequestro di persona, è ancora a carico di ignoti: qualora fossero individuate responsabilità da parte di esponenti del Governo la palla passerebbe al tribunale dei ministri. “La situazione a bordo è critica. Ci sono diversi casi di scabbia. E comunque, in base alle convenzioni internazionali e alla legge italiana, i 29 minori non accompagnati hanno il diritto di sbarcare”, ha poi detto il procuratore al termine dell’ispezione. La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine per sequestro di persona e arresto illegale sul trattenimento a bordo dei 177 migranti. L’inchiesta è a carico di ignoti. Le ipotesi di reato inizialmente previste potrebbero essere modificate in base a valutazioni normative ancora in evoluzione vista la complessità del caso. Patronaggio: “A bordo una realtà devastante” Il magistrato nega poi qualsiasi interferenza: “Io non posso interferire nelle scelte operative dei ministri anche perché eventuali valutazioni penali sarebbero di competenza del Tribunale dai ministri. Quindi, nessuna interferenza nei confronti della politica”. Quanto alla situazione trovata a bordo, Patronaggio spiega di aver “constatato che sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto. ‘Dottore dal vivo cambia tutto, non è come si legge sui giornali…’. Ha ragione”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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