A Gerusalemme il Natale non si basa su addobbi e decorazioni, su bancarelle e annunci di festività, bensì sul rispetto delle tradizioni del passato con riti latini, orientali e ortodossi che si tengono da secoli.
Il Natale viene festeggiato in tre modi: la chiesa cristiana cattolica lo celebra il 25 dicembre, quella ortodossa il 6 gennaio e la chiesa armena lo celebra il 19 gennaio. Per i cristiani di Gerusalemme, le messe vengono celebrate al Santo Sepolcro, luogo nel quale nacque Gesù.
Un posto di rilievo lo detiene il Natale ebraico, che viene definito anche Chanukah o Hanukkah, ovvero “Festa delle luci”, in memoria della consacrazione di un nuovo altare a Gerusalemme, dopo la vittoria contro i Seleucidi. La sera prima dell’Hanukkah, il Rabbino capo accende un candelabro a sei bracci e recita una benedizione inaugurando la festa con canti e balli. Qui vengono scambiati i doni, in particolare i bambini ricevono piccoli giocattoli, e si consumano dolci tipici, come il sufgagnà: un grosso bombolone fritto nell’olio.
Il Natale a Gerusalemme non è uno sfavillio di luci e colori, ma è sacralità autentica.
A cura di Silvia Pari