Il Gran Premio della Catalogna, settimo appuntamento del Mondiale motociclistico, è stato un trionfo spagnolo, con l’apoteosi dei fratelli Marquez, impostisi in moto2 con Alex ed in Moto GP con Marc, ora entrambi al comando delle rispettive classifiche mondiali.
Quello di Spagna è stato un appuntamento che non passerà certo tanto presto nel dimenticatoio, specie per quanto riguarda la classe regina, visto che la gara vera è durata appena un giro e dieci curve, il tempo per Jorge Lorenzo di prendere le misure agli avversari più pericolosi del proprio compagno e stenderli tutti con uno strike più da mondiale di bowling che motociclistico.
Che quello del maiorchino sia stato un errore non ci piove, ma certo non è un errore ammissibile da parte di un cinque volte campione del Mondo, specie perché proprio Lorenzo è sempre stato uno di coloro da “fuoco e fiamme” quando a sbagliare erano gli altri, come il compianto Sic potrebbe ben ricordarci rispetto agli errori (di foga) da lui commessi, che avevano in Jorge un censore particolarmente feroce.
In moto, a quelle velocità, si può sbagliare, ma che senso aveva guidare in quel modo quando al traguardo mancavano ancora ventitré giri? Se l’errore l’avesse fatto un principiante si potrebbe parlare di troppa foga, di troppa voglia e scarsa contezza dei rischi propri ed altrui, ma da uno che ha al proprio attivo anni ed anni di Moto Mondiale cosa bisogna dire?
Giustificare la cosa solo con la voglia del pilota di tornare a primeggiare dopo sei corse (oltre ad anni di anonimato e presuntuose chiacchiere) in cui aveva raccolto come massimo risultato un undicesimo posto, pare un tantino poco, così come il giustificarsi dicendo “avrei voluto che a cadere fossi solo io”; bella scoperta!!!!
Peccato che invece ne abbia fatti cadere altri tre, cui ha rovinato la gara ed anche la possibilità di continuare a giocarsi un Mondiale che già era complicato di per sé, figuriamoci dopo questo gran bel “regalo” ad un Marquez che a fine gara saltava come un grillo, tanta era la felicità per una vittoria che non era poi così scontata, al di là della sua certa bravura.
Cosa fare, o come dovrà comportarsi l’organizzazione del Mondiale nei confronti di Lorenzo, che già nelle prove l’aveva passata liscia dopo una scorrettezza, mentre Iannone, per la stessa cosa era finito in fondo alla fila di partenza? Quasi sicuramente finirà tutto a tarallucci e vino ed al prossimo appuntamento si ripartirà come nulla fosse successo, alla faccia delle regole, tanto ormai siamo abituati e non serve neppure spostarsi di sport motoristico, perché tanto è ancor peggio e le decisioni si prendono a seconda di chi ha colpa e di chi subisce, alla faccia appunto di regole che valgono una volta si ed una no, con decisioni che con le regole medesime ci stanno come i cavoli a merenda.
Il Direttore responsabile Maurizio Vigliani  
Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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