Si dice da tempo che il “petrolio” dell’Italia è l’arte, composta dagli innumerevoli oggetti e siti appartenenti a tutte le epoche, dalla preistoria ad oggi, creati dal genio artistico vissuto e vivente nel Bel Paese. Ma proprio come il petrolio, anche questo tesoro va scoperto ed estratto, cioè studiato, restaurato ed esposto infine alla fruizione pubblica. Sembra, finalmente, che questa idea abbia cominciato a raccogliere adesioni e a stimolare azioni costruttive, forse perché si è toccata con mano la fame di occasioni culturali e turistiche, e il ritorno economico e produttivo che ne consegue.

Vorrei farvi qualche esempio virtuoso.

Bologna, dove da anni l’Ente Pubblico latita nell’organizzazione di grandi mostre di livello internazionale, come erano le gloriose ma ormai remote Biennali d’arte antica, sono spuntate società private che in splendidi luoghi altrettanto privati organizzano mostre ed eventi di notevole richiamo.
E mi riferisco prima di tutto a Arthemisia Group, nota società che ha varie sedi in Italia, e che è sbarcata a Palazzo Albergati (risorto letteralmente dalle sue ceneri dopo un bellissimo restauro) dove da diverse stagioni ha già mostrato ai bolognesi le opere di Escher, Mirò, Frida Kahlo, Breugel.
Penso a Palazzo Belloni di proprietà Monti Riffeser (Monrif S.p.A.) che vuole raccontare la città con Bologna Experience, una suggestione multimediale e interattiva che narra lo spirito del luogo mescolando la conoscenza e l’emozione del passato.
Dal 2013 nei sontuosi saloni privati di Palazzo Pepoli Campogrande (una delle più insigni dimore senatorie bolognesi) è attivo Campogrande Concept, un nuovo centralissimo spazio per l’arte contemporanea, per il design, per gli incontri culturali, progettato e organizzato da Stefano Campogrande e Daniela Scognamillo.
E la recentissima rivelazione: Palazzo Pallavicini in via San Felice, un vero tesoro prezioso finalmente ritornato dopo un lungo restauro al suo splendore settecentesco, e aperto al pubblico per la prima volta nella sua storia. Infatti a settembre si potranno visitare i magnifici e vasti saloni con la mostra antologica di Milo Manara, apripista di una serie di eventi culturali futuri organizzati dalla Pallavicini s.r.l. composta da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci.
Per finire vorrei segnalare un tipo di mecenatismo sui generis, un modo singolare di mostrare l’arte: un illuminato e disponibile bolognese ha messo a disposizione la sua piacevolissima dimora nella campagna lucchese, la Villa al Console a Carignano, e accoglie nelle sue stanze, quotidianamente vissute, opere d’arte che per l’estate potranno essere visitate dal pubblico. Sono opere di due artiste emiliano romagnole: le suggestive fotografie di Silvia Camporesi, una delle maggiori artiste-fotografe di oggi, e le monumentali rose spinose di Ketty Tagliatti da Ferrara.

A cura di Silvia Camerini

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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