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Per descrivere una tragedia bastano quattro parole: macchina, velocità, ragazzi, alcol. Ancora una volta due giovani hanno perso la vita in un incidente stradale. Non è successo in Italia, ma nell’East Sussex, e non è accaduto ieri, ma qualche mese fa, in Inghilterra. I giovani sono giovani in tutto il mondo, in Italia, in Inghilterra, Germania, Stati Uniti, e chi ha 20 anni fa spesso cose assurde come è accaduto a Kyle Careford (20) e Micheal Owen (21).

Nell’ era di internet e della tecnologia digitale, i due ragazzi hanno avuto (prima dello schianto fatale), anche il tempo di realizzare un video della loro bravata, con il telefonino. Prima di finire contro il muro di una chiesa, a più di cento km all’ora, ridevano e scherzavano in uno stato di ebrezza assoluta dovuta all’assunzione di un mix di alcolici e farmaci. Ora, la loro vita si è spezzata e cosa è rimasto alle famiglie dei due? Solamente il video degli ultimi istanti dei loro figli, che è stato messo su internet, subito dopo la tragedia.

Perchè queste due famiglie inglesi hanno deciso di fare tutto ciò? Pensate che non gli sia costato rivedere quelle terribili immagini? Sì, ed è per questo che hanno aspettato diversi mesi prima di pubblicarle in rete, ma alla fine l’hanno fatto. E volete sapere il motivo? Perchè loro hanno pensato a tutti quei giovani che credono di essere immortali, e che credono di poter fare tutto. Beh, queste tragedie succedono continuamente e così la madre di Kyle ha voluto rompere il silenzio e spiegare il perché di questo gesto (a mio avviso di grande coraggio): “Se questo può servire a fermare anche una sola persona a commettere lo stesso errore, allora vuol dire che mostrare questo video ha portato a qualcosa di buono”. E poi è altrettanto importante quello che la stessa madre di Careford ha voluto aggiungere: “Non so proprio perché i ragazzi hanno scelto di fare quello che hanno fatto, ma attribuisco a loro tutta la colpa per le decisioni che hanno preso quello sera”.

Una presa di posizione decisa che ci fa capire la grande integrità di queste due famiglie. Si sa, gli inglesi sono un popolo strano, molto orgoglioso delle proprie tradizioni e anche un po’ chiuso, ma sanno anche guardare le cose dalla giusta prospettiva, ad esempio non difendendo i propri cari se fanno qualcosa di male. Queste due famiglie hanno perso i loro figli e questo dolore non passerà mai, ma allo stesso tempo non hanno perdonato e, credo che non perdoneranno mai, il sangue del loro sangue per aver perso la vita in una maniera così stupida. Quante mamme italiane avrebbero rilasciato questo tipo di dichiarazioni? E se i loro figli avessero coinvolto altre macchine, uccidendo altre persone? Cosa sarebbe accaduto? Cosa avrebbero detto i media? Cosa avrebbero raccontato? In Italia (patria della sceneggiata), se ne sarebbe parlato per settimane, sfrucugliando tra le vite delle vittime e delle loro famiglie, per trovare fantomatici scheletri nell’armadio. Tutto materiale per i giornalisti e niente più. Non basta il ritiro della patente per chi guida in stato di ebrezza e tantomeno il carcere per chi investe e uccide qualcuno in strada (reato di omicidio stradale), perché queste sono solo delle prevenzioni di facciata, che non risolvono il problema alla radice. Sì, il video messo in rete è un primo passo, ma non basta ancora. I giovani devono essere responsabili in ogni cosa che fanno: bella o brutta che sia.

E qui ripenso ancora una volta alle parole dure ma giuste della madre di Kyle. Lo stato deve formare i giovani su tutto quello che gli può capitare quando si trovano al volante di una macchina. Corsi, su corsi, su corsi, teorici e pratici su questo argomento. Essere responsabili, nella vita, è anche sapersi controllare e non vivere continuamente al massimo. Passare il testimone quando non si è in grado di guidare è un gesto di grande responsabilità e intelligenza e non fa di voi una persona poco virile o poco coraggiosa anzi, è esattamente il contrario. Perchè, alla fine, si riduce sempre a questo: bisogna sempre dimostrare di essere fichi in ogni situazione, altrimenti si sta fuori dal gruppo.

Sentite questa: morire per un incidente stradale, dopo aver bevuto è da sfigati, mentre non bere o far guidare ad un altro, se si è un po’ brilli, è decisamente “cool”. Una volta che i nostri giovani avranno capito questo, non dovremo più commentare questo tipo di tragedie.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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