Oggi, non esiste settore che non si interroghi su cosa si puo’ fare, o smetter di fare, per contribuire alla sfida della sostenibilita’.

E i giornali di moda non fanno certo eccezione.
Vogue Italia ha voluto lanciare un messaggio che e’ un po’ una provocazione, e noi vogliamo coglierlo cosi’: la domanda e’: si puo’ raccontare la moda senza la fotografia?
Spegnere le luci degli studi fotografici, tagliare la corrente, fermare gli aerei su cui viaggiano le modelle, set designer, stylist e abiti, e’ possibile?
Otto autorevoli artisti con otto diverse tecniche per cover e servizi di moda, si sono cimentati e hanno prodotto immagini pensate per ridurre il carbon footprint e generare un beneficio concreto.
Si tratta di Yoshitaka Amano, Vanessa Beecroft, Gigi Cavenago, Delphine Desane, Milo Manara, Cassi Namoda, David Salle, e Paolo Ventura.

Il progetto di questi artisti servira’ a Vogue per finanziare un progetto concreto: contribuire al ripristino della Fondazione Querini Stampalia di Venezia, e del suo prezioso archivio, fortemente danneggiato dalla piu’ distruttiva acqua alta degli ultimi 150 anni.
Un luogo di cultura, aperto agli studenti di tutto il mondo: simbolo quindi di valori.
La sfida era quella di mettere in discussione il ruolo della fotografia come unico metodo di rappresentazione della moda e, con essa, il processo produttivo che l’accompagna.

Vogue Italia, per la prima volta ha portato sulle cover disegni e non fotografie, ritraendo con varie tecniche le modelle.
Una bellissima idea, di astrarsi dall’aspetto commerciale della moda e di focalizzarsi sul suo aspetto piu’ intellettuale, sulla sua poetica.
Il fine e’ l’essenzialita’ della sostenibilita’.
Il nostro pianeta e’ al collasso, e nonostante la moda sia un medium molto importante, e’ parte del problema.
Bisogna far un passo avanti ed evitare il consumismo fine a se stesso.

Milo Manara, il padre dell’erotismo a fumetti, l’illustratore che ha collaborato con Hugo Pratt, Federico Fellini, Alejandro Jodorowsky e che quest’anno compie 50 anni di carriera dice “ Alle donne devo tutto, e per la mia copertina ho citato un modello altissimo, il David di Michelangelo, in versione femminile.
Volevo riproporre la stessa, identica posa, l’orgoglio pacato del vincitore: e’ l’atteggiamento che connota la femminilita’ dei nostri tempi, nonostante le resistenze maschili.
Davide sconfigge la forza bruta di Golia ideando una fionda. Si salva con l’ingegno.

La donna, oggi, ha un gigante Golia, da sconfiggere: il maschilismo, la cultura patriarcale.
Questo circolo virtuoso , grazie a questo progetto, diventa un ponte, un auspicio per il decennio : che nulla vada sprecato, ne’ abiti, ne’ tempo, ne’ energie, qualcuno puo’ pensare che e’ utopia, ma i dubbi, si sa , servono a fare crescere, sempre!

A cura di Sandra Vezzani editorialista – Foto Marco Iorio

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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