“Idee, intensità e spregiudicatezza”: questa la ricetta di Stefano Pioli per rilanciare il Milan, indicata durante la conferenza stampa di presentazione nella sede rossonera. “E’ difficile dire ora cosa terrò del lavoro di Giampaolo – ha spiegato il tecnico parlando del suo predecessore – Giampaolo è un bravo allenatore, ma è diverso da me nell’interpretazione della gara. Io dovrò essere bravo a far arrivare il prima possibile le mie idee alla squadra. Partiamo da un buon livello, ci sono ragazzi di valore. Vorrei far giocare un calcio che i ragazzi abbiamo il piacere di giocare. Sono molto esigente, non sopporto la superficialità. Mi sento un insegnante, sono qui per far crescere i giocatori”.

“Dobbiamo cercare di andare in Champions – ha aggiunto Pioli allineandosi al pensiero espresso poco prima dall’ad Ivan Gazidis, seduto accanto a lui – Io penso sempre positivo e lotteremo insieme per raggiungere i migliori risultati possibili: di questo devono essere convinti anche i giocatori. Il passato del Milan è glorioso e il presente dev’essere all’altezza delle nostre possibilità, le difficoltà vanno affrontare e superate. Il mio slogan è vincere”.

“Ho grande rispetto per i tifosi – ha replicato infine l’allenatore a proposito delle critiche piovute dopo l’annuncio del suo nome per la panchina del Milan – Ma tutto questo per me è uno stimolo. La mia fede nerazzurra? Il passato è passato, non si può confondere un ragazzino di 13 anni pieno di capelli con un uomo maturo, un professionista, ora pelato e con la barba. Voglio essere giudicato per quello che riuscirò a fare, non per quello che ero”.

Stefano Pioli, 54 anni il prossimo 20 ottobre, ha firmato stamani un contratto fino al 2021. Questo pomeriggio dirigerà il primo allenamento a Milanello.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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