Paolo Maldini torna al Milan. L’annuncio del grande ritorno dello storico capitano rossonero è imminente: come riporta Sky, l’ex bandiera rossonera, che due anni fa aveva detto no ad un’offerta di Fassone, farà parte della dirigenza del club meneghino, completamente rinnovato dopo l’addio di Yonghong Li, Fassone e Mirabelli.

E’ ancora da chiarire il ruolo che Maldini, 50 anni, ricoprirà nell’organigramma societario ma è molto probabile che venga nominato vicepresidente esecutivo: il suo lavoro dovrebbe riguardare l’area tecnica.

Già sabato l’ex terzino aveva postato su Instagram una foto in maglietta rossa e pantaloncini neri: “Questi sono i miei colori preferiti”. Un indizio social che aveva insospettito, ed esaltato, tanti tifosi.

Maldini tornerà così al Milan dopo nove anni, dal suo turbolento addio nel 2009 che chiuse 25 anni di carriera in rossonero. Rassicurato dall’ex compagno Leonardo, l’ex capitano del Diavolo ha rotto gli indugi e ha dato il via libera al grande ritorno.

L’annuncio ufficiale potrebbe arrivare nella giornata di domenica, e rumours parlano della possibilità che lo stesso Maldini possa essere presentato ufficialmente al fianco di Gordon Singer – proprietario del fondo Elliott – atteso anch’egli a Milano. Lo riporta Sportmediaset.

Nel 2016 Maldini aveva motivato così il suo no al progetto di Fassone e Li: “Non ho avanzato richieste economiche, ho ribadito fin dal primo incontro che la definizione del ruolo fosse la chiave basilare di una possibile collaborazione: non avrei mai accettato per essere utilizzato come “la semplice bandiera”. Non ho mai chiesto un ruolo “alla Galliani”, ovvero di amministratore delegato con pieni poteri. Mi è stato proposto il ruolo di direttore tecnico, ma prima di me è stato ingaggiato un direttore sportivo di fiducia dell’amministratore delegato, quindi, secondo l’organigramma societario che mi è stato presentato, avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto o cessione di calciatore con il mio parigrado d.s.. A mia precisa domanda su cosa sarebbe successo in caso di disaccordo, mi è stato detto dal sig. Fassone che avrebbe deciso lui. Detto questo, non credo ci fossero le premesse per un team vincente. Non ho mai chiesto di avere un contatto diretto con la proprietà per bypassare l’amministratore delegato: ho espresso la volontà di sentire dal sig. David Han Li, direttore esecutivo della Sino Europe Sports, che ho incontrato solo per pochi minuti, cosa si aspettassero da me; avrei voluto ascoltare dalla sua voce quali obiettivi si fossero prefissati e quali investimenti avessero intenzione di fare”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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