Le previsioni meteo lo avevano annunciato da giorni e ora sono arrivate le conferme: imminente brusco peggioramento del tempo che sta per mettere in stand-by la primavera. Forte calo delle temperature da questa notte, con venti e neve che potrà cadere intorno ai 700 metri e a quote collinari.

Si tratta di precipitazioni attese “come manna” dagli agricoltori, soprattutto al Nord (che comunque anche in questo caso resterà ai margini) dove in molte zone non piove in modo significativo da mesi e durante l’inverno è caduto il 50% di acqua in meno. Ma per essere di sollievo la pioggia – afferma Coldiretti – deve “durare a lungo e cadere in maniera costante e non troppo intensa: i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocano danni”. A preoccupare – sottolinea l’associazione – è anche il vento che alimenta gli incendi in una situazione in cui per le anomalie climatiche e la siccità è divampato quasi un rogo al giorno in Italia dall`inizio del 2019″. Dall’1 gennaio a oggi si contano ben 80 incendi con 2.348 ettari bruciati contro gli appena 4 roghi e 26 ettari devastati dello stesso periodo dell’anno scorso.

La situazione quest’anno è stata resa difficile dal caldo e dalla siccità che “hanno reso secchi i boschi, senza neve le montagne e asciutti invasi, fiumi e laghi ma sono compromesse anche le riserve nel terreno, nel momento in cui l’acqua è essenziale per le coltivazioni. In pericolo ci sono le semine primaverili di granoturco, soia, girasole, barbabietole, riso e pomodoro nei terreni aridi poiché se da un lato il ‘bel tempo’ ha permesso agli agricoltori di fare le lavorazioni per preparare il terreno alla semina in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità del terreno”.

Allo stato attuale nel Nord Italia – denuncia la Coldiretti – la situazione è grave come quella del 2017, uno degli anni peggiori del secolo, che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata 2 miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità. Sul Po in magra sembra piena estate con il livello idrometrico al Ponte della Becca di -2,89 metri, come nell’agosto scorso ma anomalie si vedono anche nei grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 7% del lago di Como al 14% dell’Iseo fino al 28% del Maggiore secondo l’ultimo monitoraggio.

La Protezione civile regionale ha lanciato un’allerta gialla per vento nella montagna centrale (Modena, Reggio Emilia, Parma) emiliana orientale (Bologna) e romagnola (Forlì-Cesena Rimini). Nel Riminese, invece, sempre con allerta gialla, è previsto mare molto mosso, temporaneamente agitato con altezza dell’onda maggiore di 2,5 metri, nelle prime ore del giorno e di nuovo in serata.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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