Fermo restando che le statistiche sulla sicurezza sono effettuate esclusivamente sui reati denunciati, prendere atto di un costante miglioramento non può che farci piacere soprattutto tenendo conto che le risorse sono diminuite e il personale è sempre più anziano, poiché sono diversi anni che non sono assegnati agenti di polizia di nuova nomina nella provincia di Forlì-Cesena.

Ci piace però poter pensare che, oltre al sacrificio del personale, abbia inciso positivamente una migliore organizzazione, collaborazione e coordinamento tra tutte le forze dell’ordine impegnate nella lotta ad una crescente criminalità, senza inutili competizioni, a volte, dannose. Tanto ancora c’è da fare per incidere positivamente e per ottenere un servizio sempre più qualitativo – anche attraverso il rispetto dei diritti delle donne e degli uomini delle forze di polizia – così da rispondere alla sempre crescente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini. Sicurezza che nel nostro territorio occupa la 30esima posizione su 110 province, avendo rilevato 15.945 reati ogni 100mila abitanti.

A dirlo sono i dati forniti al Sole 24 Ore dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del ministero dell’Interno, riferiti ai delitti denunciati nel 2016. Emerge inoltre un’ulteriore elemento nelle statistiche nazionali: i reati informatici sono in costante aumento e in continua diffusione, pertanto chiudere uffici periferici della polizia postale sarebbe davvero un grosso errore in quanto diminuirebbe il controllo di un territorio dove i reati, soprattutto sui minori e sulle donne, diventano sempre più minacciosi ed efferati.

A cura di Ugo Vandelli referente per la sicurezza UIL Cesena

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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