“Adesso capisco la gente quando dice che a volte è meglio farsi giustizia da soli”.
Quante persone nella quotidianità pensano queste parole?
Quante vorrebbero metterle in atto, ma poi si fermano per rispetto della legge e della propria dignità, che suggerisce il contrario?

Un grafico cesenate di 26 anni, ha dichiarato di aver pensato questi concetti nella sua testa, dopo quel che gli è successo sabato sera a Rimini.
Mentre era in spiaggia con una sua amica, ha notato una sagoma avvicinarsi di soppiatto, strisciando sulla sabbia per non farsi notare; l’intenzione era quella di rubare la borsa di lei, ma il giovane si è accorto di questo e ha inseguito il rapinatore prima che potesse scipparle la refurtiva, per un paio di bagni sul lungomare.

Peccato fosse ignaro della sorpresa che lo scippatore gli avrebbe riservato. Infatti il ladro, parrebbe rumeno a detta del soggetto passivo della vicenda, aveva preparato prima di commettere il furto, un badile, utile in caso trovasse qualche temerario pronto ad inseguirlo.

Sono bastati un paio di colpi ben assestati ( fortunatamente nella gamba) per mettere KO il giovane, impedendogli di inseguire il malfattore.
Intanto pochi metri prima un complice ha portato a termine il geniale piano rubando la borsetta alla ragazza che non ha potuto far altro che lasciarlo andare.
Un buon bottino per i due delinquenti, in quanto a parte qualche spicciolo ,i documenti dei due giovani, hanno trovato nella handbag un i-phone da 900 euro.

“Nella iella del fatto accaduto, sono anche stato fortunato; sarebbe potuta andare molto peggio se il tizio avesse deciso di colpirmi in testa e non sulla gamba”, dichiara il grafico che se la cava dopo tanto spavento, con qualche vaso sanguigno rotto dentro al muscolo e una micro-frattura al tendine.
Anche la sua giovane amica 18enne è stata fortunata; il ladro era solo interessato al contenuto della borsetta, e non aveva intenzioni violente, altrimenti staremmo a parlare di un’altra storia.

In tutto questo il contributo delle forze dell’ordine è stato minimo.

Una volta contattata, la polizia è corsa sul posto, non certo con impeccabile tempismo, per fare gli accertamenti di routine, senza però identificare i colpevoli.

C’è anche da dire che le forze dell’ordine erano impegnate nel garantire la sicurezza di un grande evento, il “Rimini Comix” e che quindi la loro attenzione era principalmente focalizzata su quella manifestazione.

La città è molto grande e coprirla tutta sarebbe impossibile, anche se i cittadini o gli sventurati a cui succede qualcosa giustamente si lamentano.
Anche perché il telefono era stato inizialmente rintracciato dal giovane stesso, che poi però quando si è recato, il giorno seguente in commissariato a Rimini e ha chiesto alla polizia di mapparlo definitivamente per andarlo a recuperare, si è sentito rispondere che c’erano dei costi burocratici troppo elevati per agire in quella direzione.

Morale della storia?

I due banditi si sono dileguati nel nulla con un telefono e poco altro, e Matteo ha imparato sulla sua pelle che nelle grandi città, come Rimini, bisogna prestare sempre moltissima attenzione e girare con il minimo indispensabile in tasca, anche perchè la polizia difficilmente riesce a garantire la sicurezza in tutta la città.

Se però le forze dell’ordine faticano e farsi giustizia da soli è sconsigliato, come si può evitare che accadano queste situazioni?

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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