MADONNA

Tutto è nato da una lettera inviata dal vescovo di Anagni e Alatri, Lorenzo Loppa. Una «circolare ai parroci» in cui di fatto chiede di cancellare un incontro di preghiera, previsto per l’8 e 9 novembre a Fiuggi.

E proprio la presenza della veggente è nel mirino del vescovo, che si riferisce a «incontri o celebrazioni pubbliche nelle quali verrebbe data per scontata l’attendibilità di tali fenomeni» cioè, appunto i «fenomeni di Medjugorje». Nella sua lettera il vescovo – spiega l’ Adnkronos – ricorda che, a proposito dell’incontro di Fiuggi, «in conformità con le norme per procedere nel discernimento di presunte apparizioni e rivelazioni, la Congregazione per la dottrina della fede sta continuando l’esame degli aspetti dottrinali e disciplinari dei fatti di Medjugorje».

Ma che cosa è successo perché un vescovo chieda di annullare un incontro di preghiera? È necessario un passo indietro perché – come spiega il settimanale Chi in esclusiva – Vicka Invankovic, la più anziana dei sei veggenti di Medjugorje, è finita al centro delle polemiche. Un anno fa infatti, in casa di Vicka, i pellegrini avevano assistito a un fenomeno singolare: una statua della Madonna di Lourdes aveva cominciato a illuminarsi. Un evento che si era verificato più volte, in più giorni, e sempre testimoniato dai fedeli in preghiera, che avevano anche fotografato la statua illuminata. Tanto che le autorità ecclesiastiche di Medjugorje hanno deciso di prenderla, per condurre gli esami del caso.

Da allora non si è più saputo nulla, ma ormai sono sempre più insistenti le voci secondo cui – clamorosamente – la statua della Madonna sarebbe stata dipinta con vernice fosforescente. Motivo per cui la «diffidenza» delle autorità ecclesiastiche ha iniziato a circondare l’operato di Vicka. Ed è proprio in questo contesto che si inserisce la lettera del vescovo Loppa che, da un alto, può essere una riprova dei dubbi che aleggiano intorno alla veggente; dall’altro, per alcuni – specialmente per i molti pellegrini affezionati – è un passo avanti troppo duro. Ma così ha deciso il monsignore, spiegando che «fino ad ogni ulteriore disposizione da parte della santa Sede, ci si deve attenere a ciò che è già stato stabilito dai vescovi della ex Jugoslavia», ovvero che «sulla base delle ricerche finora compiute, non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali». E quindi – conclude il vescovo – «non è consentito al clero e ai fedeli di nessuna diocesi partecipare a incontri, conferenze o celebrazioni pubbliche per evitare confusione e scandalo». Ovviamente gli organizzatori hanno spiegato che l’incontro di preghiera ci sarà. Non il vescovo, che aveva dato mesi fa la sua disponibilità, ma evidentemente ora ha cambiato idea.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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