La Rimini calcio è risorta proprio come l’ araba fenice. Dopo il fallimento dell’ AC Rimini 1912, è nato il Rimini Football Club. Negli ultimi mesi è successo praticamente di tutto nella città adriatica. I tifosi hanno passato dei momenti di assoluto smarrimento, senza capire se la loro squadra del cuore sarebbe riuscita a iscriversi al campionato di Lega Pro. Sappiamo tutti come è andata a finire e dopo quel periodo così buio, ora la nuova società capitanata da Giorgio Grassi, è pronta a ripartire per una nuova avventura in Eccellenza girone B. Per comandare questa nuova imbarcazione biancorossa, è stata scelta una vecchia conoscenza, per anni pilastro della difesa riminese, ora nominato allenatore in capo: Alessandro Mastronicola (classe 1974), da Pontecorvo. L’ ex calciatore frusinate ha affiancato negli ultimi sei mesi di stagione in Lega Pro, il grande Leo Acori alla guida del Rimini (un curriculum, davvero, niente male). In tanti si aspettano molto da lui, proviamo a vedere quanto è carico il nuovo mister.

Mastronicola, che effetto fa ritornare a Rimini come tecnico?

“E’ una senzazione davvero indescrivibile. Sono al tempo stesso emozionato e su di giri per questa nuova avventura e non vedo l’ ora di iniziare la stagione”.

Perchè ha scelto il nuovo Rimini? Qual è il suo rapporto con la nuova dirigenza?

“Ho fatto decidere al cuore. Volevo continuare il discorso iniziato come secondo di Acori nell’ ultima parte del campionato scorso. Ho avuto offerte, alcune non si sono concretizzate per volontà mia, altre per scelta delle stesse società. Alla fine, ovviamente, non mi sono lasciato scappare questa grande opportunità. Ho scelto questa società, perchè credo fermamente nel progetto che hanno in mente i dirigenti: ovvero quello di crescere sotto tutti i punti di vista, riuscire a vincere il campionato e riportare il Rimini in altri palcoscenici”.

Mastronicola, secondo lei, questa società le ha messo a disposizione una rosa competiva? Il ritorno di due grandi ex come Ricchiuti e Scotti, su tutti, possono portare nuovo entusiasmo?

“Abbiamo una rosa altamente competitiva e credo che potremo fare molto bene quest’ anno. Certamente il valore di Adrian e Francesco è conosciuto da tutti e non li scopro certo io, quindi ci potranno dare una grossa mano. Bisogna, però, tenere bene a mente che noi non siamo nessuno e dobbiamo dimostrare ancora tutto. Quindi è necessario lavorare duro e arrivare preparati al fischio d’ inizio”.

Quest’ anno il campionato di Eccellenza si preannuncia molto difficile?

“Sì è vero, ci sono molte squadre che ci potrebbero mettere i bastoni tra le ruote, ma se pensiamo già di non farcela e che le altre compagini sono più forti di noi, perdiamo in partenza. Noi dobbiamo scendere in campo con la consapevolezza delle nostre capacità, dimostrando tutta la nostra forza. Non dobbiamo dimenticarci mai che noi siamo il Rimini”.

Oltre ai nomi di grande richiamo, questo Rimini vuole puntare, anche, ad allenare dei talenti in casa?

“Sì, la società crede molto sul settore giovanile e vorrebbe creare un grosso bacino di giovani promesse, in cui poter attingere. Ci vorrà molto tempo, ma sono sicuro che nel giro di qualche anno, riusciremo a raccoglierne i frutti”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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