Se pensavate che qualcosa fosse cambiato, forse vi era passato di mente che ci troviamo in Italia: qui le cose mutano solo se qualcuno di “importante” ci guadagna personalmente.

Senza volerci addentrare troppo nei meccanismi propri della demagogia che imperversano praticamente incontrastati, riprendiamo il discorso da dove lo avevamo lasciato l’ultima volta: le corse clandestine tra Martorano e San Martino in Fiume. Molte segnalazioni sono state fatte da allora, ma i “piloti” continuano indisturbati a sfrecciare superando – anche del triplo – il limite dei 50 km/h.

Quello che lascia di stucco è il fatto che certi autovelox spuntino su molte strade come funghi dopo la pioggia, anche in zone dove non se ne avvertirebbe la necessità e dove è palese che il solo interesse è quello di collezionare multe ai danni dei cittadini, mentre spesso, in zone dove potrebbero rendere più sicura la viabilità, non vengono installati.

Un punto sul quale riflettere riguarda i dati e le statistiche relativi agli incidenti stradali: gli atteggiamenti e i comportamenti che inficiano con maggiore frequenza la sicurezza stradale sono per la maggior parte connessi all’alta velocità. Si ricorda poi che la maggior parte degli incidenti mortali sono causati da persone “normali”, senza precedenti, che si sentono tuttavia i nuovi protagonisti di “Fast and Furious”.

La comunità è stanca e vorrebbe scongiurare che si verifichi l’ennesima tragedia perfettamente evitabile. In una zona come questa, è necessario installare almeno un autovelox che agisca come deterrente per tutti gli incoscienti.

Nella speranza che questo ennesimo appello venga accolto, il nostro editore si riserva la possibilità di scrivere anche a “Le Iene”: chissà che qualcuno non drizzi le orecchie, smuovendo le acque nelle alte sfere…

A cura di Silvia Pari

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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