TATO
Essere genitori è il mestiere più difficile del mondo. Da qualche anno, però, un gruppo di educatrici denominate ‘tate’ va in aiuto delle famiglie che si trovano in difficoltà con i propri figli. Queste tate fanno parte del programma SOS Tata che va in onda su LA7 e in replica su La7d (rispettivamente canale 7 e 29 del digitale terrestre). Questo ‘pull’ di educatrici, dopo aver ricevuto la chiamata della famiglia, fa le valige e per una settimana si trasferisce in casa della suddetta famiglia, osservando tutte le mosse dei genitori, dandogli consigli utili per l’ educazione dei figli. Di questo gruppo di esperte educatrici fa parte, da qualche tempo, anche un ‘tato’ che risponde al nome di Martino Campagnoli. Martino ha 35 anni e viene da Pesaro. Cerchiamo di conoscere un po’ questo tato e di capire meglio tutte le sfaccettature del suo lavoro.

Martino, quale percorso di studi hai intrapreso?

‘Mi sono laureato in Lettere all’ Università di Urbino, ma sono stato prestato, quasi subito, all’ antropologia.’

Quando hai iniziato a muovere i primi passi nel mondo dell’ educazione infantile?

‘Quando avevo 19 anni, mi è stato proposto di realizzare un laboratorio di didattica ludica per le scuole elementari. Devo dire che è stata una bella esperienza che mi ha segnato molto, quindi ho voluto continuare in questo ambito.’

Hai sempre voluto fare l’ insegnante dei più piccoli?

‘Come tutti i bambini avrei voluto pilotare un robot gigante, ma crescendo ho pensato che sarebbe stato meglio, per me, fare l’ insegnante.’

Come è stato lavorare con i bambini? Questo lavoro ti ha cambiato, come persona?

‘Questo tipo di lavoro ti da la possibilità di guardare le cose in maniera sempre fantasiosa. Non so se mi ha cambiato, sicuramente mi ha regalato tanto, soprattutto dal punto di vista umano.’

Parliamo un po’ del programma, come sei stato contattato?

‘E’ successo tutto per caso. Sono stato contattato da un mio amico insegnante che conosceva uno psicologo che a sua volta conosceva un selezionatore e, così, alla fine sono entrato a far parte del cast di SOS Tata. ‘

E’ stato difficile entrare nelle case delle famiglie e lavorare con loro, avendo anche le telecamere puntate sempre addosso?

‘Entrare nelle dinamiche personali e delicate delle persone non è sempre facile, perchè richiede tatto, comprensione e determinazione. Per quanto riguarda le telecamere, sì all’ inizio mi hanno messo un po’ di soggezione, ma non è mai stata la mia preoccupazione principale.’

Come ti trovi con le tue colleghe di SOS Tata?

‘Ho un rapporto molto amichevole, specialmente con Adriana e tutta la sua famiglia.’

E’ stato strano ricoprire il ruolo di tato in un ambiente prettamente femminile?

‘In realtà non tanto. E’ stato molto più strano per le famiglie che non si aspettavano di incontrare un tato.’

Quali consigli ti sentiresti di dare ai genitori che hanno problemi con i loro figli?

‘Gli direi di essere costanti, coerenti e di non smettere mai di stupirsi.’

Editorialista Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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