Fare tesoro degli errori commessi nelle precedenti missioni e andare avanti: è questo l’obiettivo della missione Exomars 2020 che, spiega Jorge Vago dell’Agenzia spaziale europea (Esa), “sarà molto più ambiziosa e complicata della precedente, per questo ci sono molte più cose da testare“.
Quali sarebbero le novità? L’elenco è piuttosto lungo. Nel 2016 il lander Schiaparelli aveva un solo paracadute, mentre questa volta ce ne serviranno ben quattro che si apriranno uno dopo l’altro. Per non parlare del sistema di atterraggio che sarà più complesso, in fondo Schiaparelli pesava soltanto 600 chili, mentre adesso si è passati a duemila. Come spiega Vago, la missione 2016 ha dimostrato “che il paracadute supersonico funziona alla perfezione, così come l’altimetro radar. A dare problemi, è stata l’unità formata da giroscopi e accelerometri.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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