“Può darsi che la mia versione davanti ai giudici sarà diversa rispetto a quella del processo Ruby bis, ho deciso di dire le cose come stanno, adesso mi sento una donna con dei figli e voglio dire la verità”. Lo ha detto ai cronisti ​Maristhell Polanco, una delle giovani ospiti alle serate ad Arcore, in una pausa dell’udienza del processo Ruby ter, dove è imputata per corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza assieme a Silvio Berlusconi e ad altri 26 imputati.

“Magari la mia posizione non è tanto diversa da quella di Imane Fadil”, ha aggiunto. Intanto il Tribunale di Milano ha sospeso il processo Ruby ter per consentire la partecipazione alla campagna elettorale per le elezioni europee di Silvio Berlusconi. La richiesta è stata formulata dalla difesa dell’ex premier ed è stata accolta sulla base del “principio di leale collaborazione tra il potere giudiziario e quello legislativo”.

Maristhell Polanco ha introdotto l’argomento del suo possibile cambio di rotta rispondendo alle domande dei cronisti sulla morte di Imane Fadil, la donna marocchina deceduta il primo marzo scorso per cause ancora da chiarire dopo un mese di agonia alla clinica Humanitas di Rozzano (Milano). “Io e lei non siamo diverse, ho deciso di dire le cose come stanno”, ha affermato ribattendo a un giornalista che le ha fatto notare come la posizione di Fadil fosse quella di parte civile che si riteneva danneggiata, mentre lei riveste quella di imputata.

“Quello che ho detto in Questura – ha aggiunto – l’ho detto da indagata e quindi deve restare segreto. Desidero essere pulita con me stessa, di quello che dicono le altre non mi e’ mai interessato niente. Prima ero diversa, ora sono una donna con tre figli, alla più grande che ha 13 anni ho detto le cose come stanno. Ora non c’è nulla di più importante della mia famiglia e dei miei figli”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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