Il Brasile è la terra della “Toda joia e toda beleza”. Allegria, divertimento, musica e danze che fanno entrare in una dimensione unica e inimitabile. Questo posto meraviglioso, pieno di colori, sapori e profumi diversi, ha dato i natali a molti cantanti. Una di queste si chiama Marirosa Fedele (classe 1988), da Serihna Bahia. La Fedele, che ha una lunga carriera alle spalle, è determinata a diventare una stella del firmamento musicale italiano.

Quando nasce Marirosa Fedele? Artisticamente parlando intendo…
“Artisticamente nasco all’età di 16 anni. I primi spettacoli teatrali, nei quali ho avuto l’opportunità di collaborare da professionista, con attori, compositori e musicisti, risalgono a quel periodo. Successivamente dai 18 anni in poi ho approfondito gli studi di teoria ed armonia, facendo tesoro di tutte le esperienze che ho potuto vivere grazie ai diversi professionisti che hanno scelto di collaborare con me, sia in qualità di cantante che di compositrice”.

Quale musica, o genere musicale, ha rapito il suo cuore?
“Il genere musicale a cui sono legata è la musica bossa nova, il samba e il soul, soprattutto la musica brasiliana, tutta, ha segnato profondamente la mia formazione artistica”.

A quali cantanti si è ispirata?
“I cantanti a cui mi ispiro, la maggior parte sono legati al mondo latin: Jobim, Vinicius De Moraes, Gal Costa, Maria Gadu e tanti altri, nella musica italiana invece Fiorella Mannoia, Vinicio Capossela, Ivano Fossati e Ornella Vanoni”.

Secondo lei, quale qualità bisogna possedere per diventare una grande artista?
“Mah non saprei di preciso, sicuramente talento, preparazione e tanta umiltà”.

Dove vuole arrivare con la sua musica, la sua voce, la sua arte?
“Voglio far conoscere la mia musica”.

Mi parli del suo Ep ‘Cuciti gli Occhi’…
“‘Cuciti gli occhi’ è l’EP in cui ho voluto riportare i diversi generi musicali a cui sono legata (il soul, il pop, il latino e un pizzico di sonorità jazz). E’ composto da 5 brani, in cui le storie narrate dai diversi personaggi sono fortemente legate all’idea di condivisione di un percorso, di un particolare momento, e nascono dalla voglia di comunicare all’altro l’importanza di essere uniti. La prima traccia è “Cuciti gli occhi”, un invito fatto a noi stessi, a guardare la vita sempre con occhi diversi aprendo le porte di quella gabbia reale o immaginaria che ognuno ha costruito attorno a sé. La seconda traccia è “Sfioro un sé”, brano dal sapore latin che racconta la storia di chi lotta profondamente per riuscire a riscrivere una storia che ormai sembra al limite e riscoprire il vero sapore della condivisione. La terza traccia è ‘Fragile Lacrima’, altro brano latin che racconta la storia di chi fugge in un incontro/scontro mai concluso e nasce dal desiderio di comunicare con ironia e delicatezza alcuni particolari attimi che intercorrono tra due persone, definite ‘fragili lacrime’. Il quarto brano è ‘Il coraggio di tacere’, in cui si racconta la storia di una donna che nella ricerca, senza sosta, di un attimo di pace, per amore, mette da parte ogni sua esigenza per far spazio al bisogno dell’altro. Nell’ultimo e quinto brano (Cuciti gli occhi jazz), ho voluto invece ripercorrere un’altra parte della mia formazione artistica e live: il live duet jazz, presentando il brano omonimo dell’EP in un soft mood”.

Si sente pronta a spiccare il volo nel panorama musicale italiano?
“Grazie alle diverse esperienze in ambito musicale che hanno abbracciato un po’ i diversi settori dell’arte e dello spettacolo, ho avuto modo di approfondire tanto sia musicalmente che umanamente e per questo motivo credo di essere pronta”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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