Stando alle ultime informazioni giunte, pare che la Banca centrale europea abbia deciso di prolungare il quantitative easing fino a dicembre 2017 “o oltre, se necessario”.

L’Eurotower ha reso noto che manterrà stabile a 80 miliardi al mese il ritmo di acquisti di debito del quantitative easing fino a marzo: da aprile 2017 fino a dicembre 2017 gli acquisti proseguiranno, ma al ritmo di 60 miliardi al mese. Ma “se le condizioni lo richiederanno la Bce intende aumentare il programma in termini di dimensioni e/o durata”.

La Bce ha anche lasciato invariati i tassi d’interesse: il tasso principale rimane fermo al minimo storico dello 0,00%, quello sui depositi bancari a -0,40% e quello di rifinanziamento marginale a 0,25%.

Per fugare ogni dubbio riguardo ai presunti aiuti che starebbe dando la Bce al bilancio italiano attraverso la sua politica monetaria, il presidente Mario Draghi ha dichiarato: “no, ovviamente no. Non siamo di parte”.

Per quanto riguarda le stime di crescita per l’Eurozona, invece, per il 2016 Francoforte ora si aspetta un +1,7% come nella previsione formulata a settembre, per il 2017 +1,7% da +1,6% e per il 2018 a +1,6%. Pubblicata per la prima volta la stima sul 2019, a +1,6%.

“Non vediamo rischi per la tenuta dell’euro” dalla crisi politica italiana, ha detto ancora Draghi, spiegando che, rispetto a qualche anno fa, l’Eurozona è molto più stabile.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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