Il sipario si apre su un suggestivo scenario rinascimentale, protagonista del Festivaletteratura, nato nel 1997, e’ la citta’ dei Gonzaga, Mantova!
E’ lei che fa da sfondo alla kermesse, e la dimensione raccolta della citta’ permette di spostarsi a piedi da un luogo all’altro, favorendo vicinanza e intimita’ tra autori e lettori!
Il cuore del Festival e’ la letteratura, certo, ma intesa anche “on the road”, in strada, voglio dire, senza paura di approcciarsi a territori distanti dai canoni tradizionali.
Il programma del Festival annovera oltre trecento appuntamenti, con nomi conosciuti e altri più inediti.

Ebbene, quello che voglio dirvi e’che sono presenti molti autori internazionali, piu’ di 70, decisamente un record.
Cito, ad esempio, Margaret Atwood che parla di ambiente, societa’occidentale e soprattutto della sua letteratura; la scrittrice canadese , anche grazie al successo della serie televisiva tratta dal suo libro”Il racconto dell’ancella” (Ponte delle Grazie), di cui presto sara’ in libreria il seguito “I Testamenti”, e’ divenuta ormai un icona per i lettori di tutto il mondo.

E poi Jonathan Safran Foer che, col suo “Possiamo salvare il mondo, prima di cena”(Guanda) si interroga sul futuro del nostro pianeta.
E ancora McEwan, “Macchine come me” : lo scrittore britannico, che è stato ospite della storica prima edizione del Festival nel 1997, dialoga con Marcello Fois sulla sua personale visione della scrittura.
Insomma l’occasione e’ ghiotta per immergersi in questo “brodo di cultura” a 360 gradi, in cui la difesa dell’ambiente diventa uno dei massimi obiettivi insieme alla salvaguardia dell’acqua, l’oro blu, questa preziosa risorsa, attualmente a rischio.
“…bere l’acqua, scriveva Marguerite Yourcenar, nel cavo delle mani, o direttamente alla sorgente, fa sì che penetri in noi il sale piu’ segreto della terra e la pioggia del cielo…”

La preziosita’ di questa risorsa e’ oggi seriamente a rischio a causa dell’alterazione degli equilibri ambientali di cui sono responsabili gli uomini nelle loro attivita’, dall’agricoltura all’industria. Scarichi industriali, rifiuti di ogni genere avvelenano le acque di fiumi, mari, laghi, l’agricoltura intensiva richiede sempre piu’ elevate quantita’ di acqua per sostenere la crescita dei consumi e, sempre piu’ si riduce la possibilita’ di avere acqua potabile, pulita a disposizione soprattutto per i popoli nei paesi piu’ poveri.
Nelson Mandela diceva a tal proposito “…l’acqua e’ un diritto di base per tutti gli uomini , senza acqua non c’e’ futuro, non c’e’ nemmeno democrazia…”
L’acqua, va da se’, è condizione indispensabile di ogni progresso, civile, sociale, economico.

E allora al Festivaletteratura di Mantova non poteva mancare un messaggio piu’ autentico di questo che sto per scrivere: si chiama progetto “Arte sull’Acqua 2019” ed è arrivato alla sua quindicesima edizione, presente al Festival dal 04 all’08 settembre.
E’ a cura dell’Associazione Culturale NON CAPOVOLGERE e la location e’ d’eccezione, essa coincide con due tratti del RIO DI MANTOVA ( canale risalente al XIII secolo che attraversa la citta’ dividendola a meta’ e collegandola ai laghi che la circondano) e le Pescherie di Giulio Romano, edificate dall’artista a meta’ del XVI secolo!
L’evento culturale consiste nell’abitare le acque del Rio con installazioni galleggianti di cinque artiste contemporanee.
La musica accompagnera’questo dialogo fra le diverse forme espressive, installazioni, performance e video-arte.
Avvicino e ho modo di conoscere una di quste artiste, la designer Lorella Salvagni che proprio qui, oggi, 7 settembre mette in mostra la sua installazione sul Rio di Mantova e, per la sua arte è gia’ prenotata alle mostre del MIBAC (Ministero dei beni culturali della Biennale di Venezia).

E’ emozione, e’ la grande passione, e’ la capacita’ di arrivare con la propria arte al cuore della gente, e poi in questo progetto ci sono anche le giovani, due allieve del Liceo artistico cittadino.
E soprattutto c’e’ una citta’ che le accoglie, ci sono le persone, c’e’ tutta la bellezza della partecipazione, della valorizzazione del territorio.
C’e’ l’insostituibile valore della collettivita’ , che ci avvicina alla bellezza e alla liberta’ dell’arte, di qualunque tipo essa sia!

A cura di Sandra Vezzani editorialista

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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