La gara contro l’Ucraina non è una qualunque amichevole per il commissario tecnico della Nazionale azzurra Roberto Mancini: da una parte c’è la tragedia del crollo del ponte Morandi, rinnovata con la vista alla zona rossa e ai monconi del ponte, dall’altra la tensione di una vittoria azzurra che non vuole arrivare.

Mancini – “Dobbiamo cominciare a vincere perché è importante e vincere aiuta a crescere. Ma attenzione: l’Ucraina è un’ottima squadra con un allenatore, Schevchenko, che conosce bene il nostro calcio italiano. I giocatori oggi stano meglio fisicamente rispetto a un mese fa e alcuni sono anche cresciuti in queste partite di campionato. Come Insigne che ha cambiato ruolo nel suo club e rimane un giocatore importante” e Bernardeschi “che è migliorato”. La Nazionale ha comunque alcuni punti fermi: in porta ci sarà Gigio Donnarumma, ha detto Mancini, mentre a centrocampo “torna Verratti dopo un po’ di tempo. E’ stato importante vederlo giorno per giorno perché è diverso dal seguirlo quando gioca nel suo club”. Rimane il dubbio Chiellini: “vedremo domani con lui se fargli giocare entrambe le partite”.

L’Italia ha perso tanti pezzi per strada, ultimo Zaza. “Ma non c’è un problema ‘attacco’ abbiamo convocato un giocatore in più”. Arriva Lasagna. Con lui e gli altri attaccanti “per queste due partite può bastare. Prima di lui comunque non avevamo problemi perché abbiamo disponibili sei attaccanti con un centravanti vero come Immobile. Per domani quindi ci sono varie soluzioni che si possono provare. Ma giocheremo con il tridente”. La Nazionale comunque cerca il suo leader: “in una squadra normalmente c’è il giocatore d’esperienza e il leader tecnico. Noi abbiamo giocatori validi speriamo di avere più leader tecnici. L’importante è avere pazienza, abbiamo fatto solo due partite”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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