Roberto Mancini sta vivendo un’estate davvero tormentata… dal mal di pancia.
L’allenatore nerazzurro non è certo contento di come stanno andando le cose nei “piani alti” da quando al comando c’è il gruppo Suning.
I cinesi stanno facendo all’Inter il bello e il cattivo tempo senza disturbarsi troppo nel coinvolgere Mancini.
Il tecnico, da sempre abituato ad essere allenatore-manager,dovunque sia andato, anche’anno scorso all’Inter, si sente quindi emarginato e il suo rapporto con la dirigenza è ai minimi termini.
E’ dovuto intervenire Erik Thoir, l’uomo che ha avuto fiducia in Mancini, per intermediare i rapporti tra le due parti, arrivando ad una tregua chissà quanto duratura.
Sicuramente l’allenatore non è contento, vorrebbe più giocatori e l’Inter ne ha presi solo due di spessore, anche se l’ossatura della squadra era già buona dallo scorso anno.
La situazione precipiterebbe ulteriormente se i nerazzurri dovessero privarsi di Icardi, corteggiato sempre più con insistenza dal Napoli.
Certo la situazione è comunque abbastanza critica, tanto che in dirigenza si sono fatti vari nomi di possibili sostituti di Mancini. Il più caldo in queste ore è quello di Frank De Boer, attuale guida tecnica dell’Aiax.
L’olandese, pronto ad investire sui giovani, sarebbe però una sorta di traghettatore in quanto l’obbiettivo dichiarato dalla società per la prossima estate sarà Simeone.
Capire chi ha ragione in tutta questa vicenda non è facile.
Mancini si lamenta perchè vorrebbe più potere, ma i soldi non ce li mette lui, ma la proprietà cinese, che ha tutto il diritto di impostare sul mercato le scelte che ritiene opportune.
I cinesi dal canto loro non hanno certamente usato una strategia comunicativa sofisticata: dichiarare, ad un anno dalla scadenza del contratto di Mancini, di voler Simeone per la prossima stagione è stata una mossa che ha destabilizzato ancor di più l’ambiente.
La società vorrebbe isolare il tecnico ed indurlo a dimettersi, ma Mancini continua a lavorare come se niente fosse.
Anche perchè sarebbe una follia a fine luglio esonerare un allenatore competente per ingaggiarne uno che non conosce il nostro calcio, dovrebbe imparare la lingua e soprattutto impiegherebbe diversi mesi per ambientarsi.
Sarà un altro anno con Mancini, o un’ennesima stagione di transizione? La telenovela è ancora lunga.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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