Il palco di Sanremo ha sempre il suo fascino. Sanremo è sempre Sanremo e il Festival è sempre il Festival. Qual è la soddisfazione per un cantante, soprattutto un giovane cantante? Esibirsi al Festival e salire sul podio. Francesco Guasti, 34 anni, da Prato, ha partecipato a Sanremo Giovani e si è classificato terzo. Grazie alla sua canzone “Universo”, Francesco, che tra le altre cose ha partecipato ad altre edizioni del Festival e al talent “The Voice”, è riuscito ad emozionare tutti, ma soprattutto se stesso.

Cosa vuol dire per un cantante italiano partecipare a Sanremo?

“Per chi vive di Musica e per la Musica salire su quel palco significa sentirsi parte integrante di quel mondo. Avere il riconoscimento delle scelte che hai fatto. Sanremo, per me, è stata una opportunità importante ma anche una grossa responsabilità”.

Eri più emozionato prima di salire o durante l’esibizione?

“Prima di salire e durante, ma emozioni contrastanti e indescrivibili per la velocità con cui mi hanno attraversato. E’ stato tutto intenso. Non riesco a spiegare quello che ho provato, è troppo intimo, forte: avevo i brividi, ridevo, mi veniva da piangere poi sul palco mi sono sentito travolgere da una energia speciale e tutto è passato,o meglio: si è cristallizzato”.

Ti aspettavi un risultato cosi positivo?

“Per me era già un gran risultato essere lì, il podio è stato un sogno nel sogno”.

Da quanto tempo canti? Da quanto la musica ha un ruolo cosi importante nella tua vita?

“Canto da quando ero bambino, riuscivo e riesco ad esprimermi così. La Musica ha sempre avuto un ruolo importante: sono cresciuto respirandola in casa. Mia sorella aveva una piccola band ed i miei genitori mi potavano a vedere i suoi concerti, poi mio padre, appassionato dei cantautori italiani, a scuola, dove venivo sempre scelto per fare gli assoli per il timbro riconoscibile, infine una sorta di rivincita che mi sono voluto prendere con il destino: sono nato con un sulcus alla corda vocale destra… un difetto, insomma, che ho voluto trasformare in una particolarità”.

Parlami della tua canzone: “Universo”

“Universo parla di una generazione, quella dei trentenni, che si trova con le spalle al muro e non vede via d’uscita, eppure quella luce in fondo al tunnel c’è ed io la canto. Il messaggio è proprio quello della speranza. Per esperienza ho imparato che quello che ci capita non è mai per caso, sono prove messe lì per farci evolvere, per aiutarci a capire quali poteri abbiamo. Noi siamo le scelte che facciamo e non solo per noi stessi, ma anche per gli altri: siamo legati da un unico filo e l’universo è ognuno di noi, ma anche tutti noi insieme”.

Oltre a goderti questo momento, hai in cantiere altri progetti?

“Sono già in giro con gli Instore, partiti il 17 febbraio a Milano. A breve inizierà anche il tour live con la mia band storica e non vedo l’ora di portare sul palco il mio Universo, il mio disco – “Universo”, appunto, è uscito il 10 febbraio. Sono molto felice”.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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