Uno dei mali peggiori da combattere in Italia è la ludopatia, ossia la malattia compulsiva legata alla dipendenza dal gioco.
Coloro che sono affetti da questa patologia psicologica sono consapevoli che il gioco fa male, ma non riescono a smettere, ad esserne indipendenti un pò come avviene con le droghe.
Da alcuni dati emerge in Italia venti milioni di persone abbiano giocato almeno una volta nella vita.
Di questi il 15 per cento ha sviluppato una forma patologica di dipendenza.
Si, perchè un conto è trovarsi una volta ogni tanto con gli amici a giocare a poker e un conto è andare tutti i giorni in tabaccheria o nei casinò e lasciarsi trascinare dall’ammaliante fascino delle slot machine.
Inoltre coloro che sviluppano questa dipendenza partono sempre con poco, col gratta e vinci in tabaccheria; d’altronde giocare una volta ogni tanto non rovina nessuno.
E invece no! Perchè è proprio così che ci si avvia verso la patologia, ossia iniziando a giocare, lasciandosi abbagliare, nella convinzione di poter controllare quella pulsione, quella spinta al gioco che poi diventa malattia.
Gli studiosi di psicologia, basandosi su vari esperimenti e test, sembrano aver trovato le cause scatenanti del gioco incontrollato: principalmente sono la voglia di evasione dalla noia quotidiana, la voglia di provare sensazioni nuove, il desiderio di fuggire dai litigi col partner e dalle difficoltà del quotidiano ad accendere la miccia e ad attirare al gioco.
Non che poi i gestori del casinò o i tabaccai aiutino a migliorare le cose.
In qualunque bar si vada, c’è sempre almeno una macchinetta riempita da soggetti che dal gran che son presi, sembrano quasi sociopatici.
Uscire da questo problema è molto più complicato che entrarci.
Serve l’affetto a volte da manifestare sotto forma di rimprovero delle persone più care.
Serve soprattutto la consapevolezza da parte del giocatore di avere un problema, seguita da un programma di recupero specifico che prevede varie terapie e soprattutto contatto umano.
Sarebbe anche necessario anche l’aiuto della società che purtroppo pensa solo ai soldi e da questo business ne arrivano tanti. Mentre di campagne di sensibilizzazione al problema se ne vedono col contagocce.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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