Il pomeriggio di sabato 11 aprile, vigilia di Pasqua, verrà trasmessa in mondovisione, tramite il Centro Televisivo Vaticano, l’Ostensione della Sindone.

“Desidero esprimere il mio vivo apprezzamento per questo gesto, che viene incontro alla richiesta del popolo fedele di Dio, duramente provato dalla pandemia”. Anche Papa Francesco si unisce alla preghiera davanti alla Sindone che l’arcivescovo Cesare Nosiglia guida oggi dalla Cattedrale di Torino tramite un messaggio diffuso dalla Sala Stampa vaticana, un affettuoso abbraccio all’arcivescovo, alla Chiesa di Torino e a tutti quanti vedono nella Sindone quel segno attraverso cui, scrive il Papa, “vediamo anche i volti di tanti fratelli e sorelle malati, specialmente di quelli più soli e meno curati; ma anche tutte le vittime delle guerre e delle violenze, delle schiavitù e delle persecuzioni”.

Il messaggio di Francesco sarà letto da Nosiglia in apertura della preghiera.

L’arcivescovo ha rilasciato già oggi una dichiarazione in cui, ringraziandolo sottolinea che “il Santo Padre ci regala un suo nuovo insegnamento sulla Sindone, quando sottolinea come quel Volto ci debba richiamare tutte le vittime di morti violente e atroci che, oltre ai morti del contagio, ci obbligano a riflettere sul senso delle nostre vite, e su quella “fraternità necessaria” che tiene insieme l’umanità”.

In occasione di altre ostensioni le televisioni avevano seguito in massa la Messa di apertura. Ma oggi l’attenzione è amplificata grazie anche al potenziale dei social media. L’evento sarà infatti visibile su una pagina Facebook dedicata, “Sindone 2020”. Da qui oltre alla preghiera, prima (dalle 16.30) e dopo (fino alle 18.30) la contemplazione della Sindone si arricchirà di commenti, testimonianze, riflessioni e contributi di esperti.

I contenuti della diretta social sono collegati al “nodo” che ha portato a decidere di celebrare la preghiera: in un momento in cui il mondo intero è sotto la minaccia del contagio, la fede ci spinge non solo a chiedere aiuto al Signore ma anche a cercare le ragioni della salvezza in quella immagine che, dal silenzio e dal mistero, testimonia che anche la morte è stata sconfitta dal Risorto. Per questo il Custode della Sindone ha scelto come motto per l’evento odierno “Più forte è l’amore”. Per monsignor Nosiglia sono parole che testimoniano la volontà di perseverare nella speranza e di aprire alla carità concreta e alla fraternità l’esperienza di preghiera. Anche l’arcidiocesi di Torino, infatti, è fortemente impegnata – con Caritas, parrocchie, associazioni – a offrire aiuto e vicinanza ai più bisognosi, sempre nel rispetto delle norme del Governo sul distanziamento sociale.

articolo e foto a cura di Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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