Olimpiadi sì, olimpiadi no. E’ questo il tormentone, che nelle ultime settimane, per non dire mesi, sta attraversando lo stivale. Si devono fare questi giochi olimpici a Roma o è meglio di no? Tutti contro la sindaca Raggi, chi a favore del Pd o del Presidente Malagò, a favore o contro, se non sei ‘in’, sei inevitabilmente ‘out’.

Chi vincerà questa gara? Chi sarà l’incaricato a portare la fiaccola olimpica? Boh, non saprei proprio da dove cominciare. Roma è la capitale d’ Italia, ma ha un capitale di problemi che vanno dalla A alla Z. Siamo davvero sicuri che questo evento possa giovare a questa città e all’Italia? Non vorrei fare del populismo, essere pessimista, fare dietrologia, ma con tutte le mancanze che ha avuto Roma nei confronti dei suoi cittadini, soprattutto negli ultimi anni, a che pro la sindaca grillina, dovrebbe mandare al macello la nostra capitale?

Per portare avanti una candidatura di questo tipo, ci vuole organizzazione e soprattutto strutture adeguate. Come fa una città, che si allaga non appena cadono quattro gocce d’ acqua, a garantire tutto questo? L’ olimpiade assicurerebbe dei posti di lavoro e poi una volta finita la manifestazione? Vi ricordate l’ Expo a Milano? Sono state costruite strutture immense, per essere usate solo sei mesi e basta. E ora? Adesso stanno facendo la ruggine. Quindi, vorrei capire che senso avrebbe costruire, indebitarsi, trovare accordi a destra e a manca, per far vivere la città a pieno ritmo per un solo mese, ditemi voi se tutto ciò ha un senso.

Stiamo letteralmente affondando, ogni anno di più, e la crescita del nostro PIL non si riesce a misurare neanche con un righello, e dovremmo pensare ai giochi olimpici? Allora, perché non candidarci per il mondiale di calcio o l’europeo, tanto è sport anche quello. Non potremmo mai farlo, perché in Italia, sono solo due gli stadi moderni quello della Juventus e dell’ Udinese, mentre tutti gli altri appartengono all’ età della pietra. Capite bene che tutto questo è irrealizzabile, persino sulla carta. Quindi, secondo me, prima di buttarsi a capofitto su questo o quel progetto, bisogna capire le reali potenzialità. Prima di avventurarci per trovare la gloria, bisogna ambire a una certa stabilità. Tutte cose che né Roma né tantomeno l’Italia hanno ancora raggiunto, quindi prima di correre, dovremmo imparare, almeno, a stare in piedi e a camminare, sempre con le nostre gambe.

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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