La Coppa Italia, nelle sue fasi finali, da un po’ di anni a oggi, ci ha abituati a partite spettacolari e tirate fino all’ultimo.

Fiorentina-Chievo, risolta all’ultimo da un rigore dell’uomo simbolo della Viola, Federico Bernardeschi e Juventus-Atalanta finita 3-2 con continui brividi, hanno dimostrato questo.
I viola nonostante la vittoria continuano a non convincere a pieno. Faticano sempre troppo e se non arriva la giocata di uno dei rari fuoriclasse in squadra, spesso non arrivano nemmeno i punti.

Una rosa poco competitiva e di conseguenza un gioco rimasto simile a quello della scorsa stagione, ne sono la prova.
Ciò nonostante la squadra c’è, ha battuto il Chievo e si prepara al big match di domenica contro la Juve.

Juve che ieri sera ha vinto, ma sofferto oltremodo, facendo infuriare Allegri.

I bianconeri infatti non sono nuovi ad improvvisi cali, che permettono agli avversari di tenersi in carreggiata, sempre e comunque.
Come ieri ha fatto l’Atalanta, che è si la squadra rivelazione della stagione, ma che non è stata in partita fino a che la Juve non le ha permesso di entrarci con errori grossolani.

Per fortuna dei bianconeri i fuoriclasse fanno la differenza. Fuoriclasse come Dybala che ha segnato un gol fantastico e Mandzukic che si sbatte sempre per la squadra, trovando spesso la via della rete. Come non parlare di Pjanic, terzo marcatore di ieri che con le sue geometrie innesca spesso le punte.

Questo però è sufficiente in Coppa Italia, o in campionato, ma non basta in Champions dove l’asticella si alza.
Intanto stasera scendono in campo Milan e Torino, la vincente della quale affronterà proprio i bianconeri nel prossimo turno.

Il match sa di rivalsa soprattutto per il tecnico granata che non si è lasciato proprio benissimo con la sua ex squadra e vuole vincere, ecco perché, Iago Falque a parte che dovrebbe riposare, la squadra si preannuncia quella titolarissima.

Per Montella sarà turnover ragionato con Nang e Bacca in panchina e il rilancio di Lapadula dal primo minuto.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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