Tra gli sprechi della pubblica amministrazione e l’irregolare gestione dei fondi pubblici, volete sapere quanti soldi ha “perso” lo Stato solo l’anno scorso? Più di 5,3 miliardi, oltre un miliardo e 300 milioni in più dell’anno precedente.

Sono cifre che fanno infuriare quella fetta di popolazione che paga tasse sempre più alte e lavora senza riuscire ad arrivare dignitosamente a fine mese. Intanto i soldi vengono sprecati e si parla di alzare l’Iva al 24%. Follia all’italiana.

Insomma, il Rapporto annuale della Guardia di Finanza fa venire un gran male allo stomaco, ma guardiamolo comunque nel dettaglio. Meglio sapere.

Per i reati contro la pubblica amministrazione sono state aperte nel 2016 dai finanzieri quasi 4mila indagini, 1.680 delle quali sono state concluse con 241 persone arrestate e 4.031 denunciate, più della metà (il 56%) per abuso d’ufficio e il resto per peculato (21%), corruzione e concussione (23%). Sono stati percepiti o richiesti in maniera illegittima finanziamenti pubblici, italiani ed europei per oltre 775 milioni e sono state denunciate 3.066 persone, di cui 53 arrestate.

Non finisce qui. Sono 158 milioni la cifra corrispondente alle truffe realizzate ai danni del Servizio sanitario nazionale e del sistema previdenziale dagli 8.926 soggetti denunciati; ci sono poi “solo” 6 milioni di danni provocati allo Stato da coloro che hanno avuto prestazioni sociali agevolate e l’esenzione del ticket sanitario senza averne i requisiti.

Volete sapere qualcosa sul capito appalti? Ebbene, nel 2016 sono stati scoperti appalti pubblici irregolari per un valore complessivo di 3,4 miliardi di euro, più del triplo del valore di quelli irregolari scoperti nel 2015. Le persone denunciate sono state 1.866.

La guardia di Finanza ha poi sequestrato beni per circa 781 milioni frutto di 1.663 casi di evasione fiscale internazionale e dei duemila casi di frodi all’Iva scoperti. Sono state 21.512 le segnalazioni di operazioni sospette approfondite nel 2016: quasi sessanta al giorno. E sono stati 8.343 gli evasori totali.

E qualcuno diceva: “E io pago”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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