Le ultime notizie dal Medio Oriente parlano di Isis che arretra, arroccato nelle poche città che rimangono sotto il suo controllo, e vicino, anzi vicinissimo alla sconfitta.
Si, ma con quali conseguenze?

Certo le violenze in terra orientale finirebbero, ma politicamente ci sarebbe molto probabilmente un periodo di instabilità che probabilmente finirà quando qualcuno prenderà in maniera dittatoriale il controllo della situazione, perchè in quei paesi, storicamente parlando, il concetto di democrazia è solo una Chimera.

E in Occidente? Cosa succederà? Si può davvero sconfiggere il fenomeno del terrorismo islamico?
Il sociologo Lazzarini Maurizio che ha lo studio a Rimini, ci ha illuminato con una serie di concetti molto chiari.

Dottore come è nato l’Isis
“L’Isis è un fenomeno culturale nato dal bisogno da parte di alcune persone di riappropriarsi della tradizione islamica in tutti i suoi aspetti.
E in molti aspetti l’islam è integralismo. E dove c’è integralismo, c’è violenza; questo in tutte le religioni, anche nel Cristianesimo è così.”

Inevitabile poi non chiedere al sociologo la situazione europea.
Lazzarini è convinto che in Europa ci siano islamici di 2°, talvolta anche di 3° generazione che hanno un certo tipo di “DNA culturale” insito in loro. Questo legame con la tradizione sarebbe uno dei tanti motivi per cui attaccano sistematicamente l’Europa, dall’Inghilterra, al Belgio, alla Francia.

“Sono giovani o persone non povere, ma disadattate che è diverso. Ossia persone che nonostante alcune abbiano un buon lavoro, una famiglia e nessun tipo particolare di disturbo, rigettano, rifiutano proprio la cultura nella quale vivono, lasciandosi abbindolare dagli usi culturali che hanno nel loro paese.
E per la loro cultura questo è giusto. Credono di morire per una buona causa, sacrificando la loro vita e distruggendo quella degli occidentali”.

Mi sono sempre chiesto, non che mi dispiaccia, sia chiaro, ma perchè in Italia non hanno ancora fatto un attentato?

“Mah….. i motivi potrebbero essere tanti.
Secondo me in Italia non ci sono ancora quei terroristi di 2°-3° generazione presenti in Europa, di cui le parlavo prima. Verranno fuori probabilmente tra 5-6 anni, ma ora è ancora presto, a mio parere, anche se non si può mai sapere.
Inoltre, questa è solo un’ipotesi non così assurda però, potrebbe esserci una sorta di patto tacito tra alcune istituzioni come la mafia e l’Isis che nessuno di noi sa. Ma ripeto è piuttosto remota come opzione.
La spiegazione al momento più plausibile sembrerebbe quella che in Italia ancora ci sono pochi centri d’aggregazione per i musulmani e poche possibilità di radicalizzazione”.

Secondo lei un maggiore controllo dei flussi migratori potrebbe aiutare a combattere il fenomeno?

No assolutamente no! Attenzione a non fare confusione. Il fenomeno dell’immigrazione non è da confondere con quello del terrorismo islamico.
Certo, qualche foreign fighter viene dalla Siria o dal Medio Oriente, ma i più sono cittadini europei, anche se di fede musulmana che si sono radicalizzati in Europa.”

Forse questo è vero, però secondo il parere di molti, se si controllassero maggiormente i flussi migratori, ne gioverebbe per la sicurezza internazionale.
Tornando all’intervista, impossibile non fare un’ ultima domanda al sociologo sulle prospettive future.

Secondo lei signor Lazzarini, come si fa a debellare completamente questo fenomeno?

“Purtroppo non credo si possa fare. L’unica soluzione sarebbe quella di ammazzarli tutti, cosa che io assolutamente ripudio, sia ben chiaro. Ma lei era nato nel 68? Ma anche prima.
Quando accadono questi fenomeni l’unico finale possibile purtroppo è quello di una guerriglia civile e interculturale che nei prossimi 20-30 anni al massimo potrebbe esplodere un pò in tutto l’Occidente.
Questo non lo dico io, ma la storia, ecco perchè le ho chiesto del 68.
Quindi immagino già succederà una strage, anche se probabilmente, alla mia età, non arriverò a vedere questo fenomeno”.

Tali dichiarazioni non sono di buon auspicio, ma non bisogna mai perdere la speranza e non bisogna assolutamente lasciarsi prendere dal panico.
Anzi bisogna aggrapparsi a questa fantastica storia che è la vita e sperare che prima o poi questo fenomeno possa venire fermato, senza che la profezia del sociologo Lazzarini si avveri.

A cura di Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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