Ogni volta che suona alle 20,30 l’orologio da tasca, quello dei minatori, che mio nonno mi ha donato prima di lasciare questa terra sotto un cumulo di macerie nella miniera di Perticara, mi viene sempre davanti il fantasma di Lilli Gruber che da ragazzo in qualche modo ammiravo come conduttrice.

Oggi quel consenso si è raffreddato e non poco, perchè è veramente deludente vedere alla trasmissione “Otto e Mezzo” i soliti noti.
Eppure in Italia ci sono fior di giornalisti, che svolgono la loro attività con passione, deontologia professionale e sarebbero certamente in grado di dibattere su ogni argomento, su ogni domanda da parte della Gruber.
Pare che in casa sua il giornalismo sia travagliato da chi sa fare odiens, o da chi la spara grossa in modo trasversale, dai soliti direttori o editorialisti, che in alcuni casi diventano ripetitivi, cacofonici nel linguaggio… ma al limite esserci diventa soprattutto importante per presentare l’ultimo libro scritto e ricavare una buona pubblicità a livello televisivo.

Personalmente non entrerei mai nel parterre della Signora Gruber per avere in qualche modo popolarità, semmai cercherei il confronto democratico con i colleghi della carta stampata, tentando il lancio di qualche provocazione o critica costruttiva con messaggi brevi e soluzioni ai problemi. Ma il vocabolario “Treccani” alla lettera L ci ricorda che esistono le le lobby degli ordini professionali e diventa difficile anche nel nostro mondo, entrare in certi salotti televisivi se non sei raccomandato o se non condividi sentieri politici identici.

Che sia il caso di chiederlo a Pagliaro che del suo punto non trovi virgola? Ogni tanto qualche giornalista diverso non farebbe male per la digestione serale…

Il Direttore editoriale Carlo Costantini – Foto Franco Buttaro

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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