Violenti scontri fra la 7/a Brigata e la sicurezza centrale” sono in corso nell’area Abu Salim: lo riferisce un tweet dell’emittente Al Ahrar citando una “fonte della sicurezza” e riferendosi alla milizia ribelle che sta attaccando Tripoli e a una (detta “Ghenewa”) che la sta affrontando in un zona a meno di 6 km in linea d’aria da Piazza dei Martiri, il centro della capitale libica, situato sul Mare.

Intanto, è di 47 morti e 129 feriti in 8 giorni l’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Salute libico, degli scontri tra milizie armate nella capitale Tripoli. Lo riferisce la Missione dell’Onu in Libia, Unsmil, in una nota invitando inoltre “le varie parti interessate dal conflitto a un incontro allargato per martedì a mezzogiorno in un luogo che verrà annunciato in seguito”, dopo i sanguinosi scontri armati degli ultimi giorni. L’Unsmil scrive che “sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza e dell’offerta del Segretario generale delle Nazioni Unite di mediare tra le varie parti libiche” si invita a “tenere un dialogo urgente sull’attuale situazione della sicurezza a Tripoli”.

Salvini: “Escludo interventi militari” “Escludo interventi militari perché non risolvono nulla. E questo dovrebbero capirlo anche altri” ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, lasciando Palazzo Chigi. “L’Italia – ha aggiunto – deve essere la protagonista della pacificazione del Mediterraneo. Le incursioni di altri che hanno altri interessi economici non devono prevalere sul bene comune che è la pace”. “Esprimo massimo sostegno alle autorità libiche riconosciute-ha poi detto Salvini- Ringrazio la loro Guardia Costiera che sta continuando a fare il suo lavoro: speriamo di tornarci prima possibile, è troppo importante avere un’area pacificata”. “L’Italia deve essere protagonista- ha concluso- Moavero ci sta lavorando.

C’è lui e il premier, con cui sto dialogando. Chiedete a loro, non voglio sostituirmi a loro”. Misurata invia rinforzi a Sarraj Il Consiglio Presidenziale del premier Fayez al Sarraj ha dato mandato alla milizia Forza Anti Terrrorismo di Misurata, guidata dal generale Mohammed Al Zain, di entrare nella capitale per organizzare un nuovo cessate il fuoco e far terminare le violenze nella periferia sud della capitale. – Questo dopo un’altra giornata difficile, ieri, con scontri generalizzati tra varie milizie nella zona sud di Tripoli, in particolare ad Ain Zara e Abu Selim, che hanno fatto registrare la morte di due persone nel distretto di Al Falah, all’interno di un campo profughi per gli sfollati interni di Tawergha. 400 detenuti approfittano del caos ed evadono Sono circa 400 i detenuti che sono riusciti ad evadere da un carcere alle porte di Tripoli approfittando dei combattimenti in corso da una settimana tra milizie rivali. Lo ha detto la polizia libica.

I detenuti hanno forzato le porte della prigione di Ain Zara, a sud della capitale, e sono fuggiti dopo aver sopraffatto le guardie che cercavano di fermarli. Appello dell’Ue “Chiediamo a tutte le parti in Libia di cessare immediatamente le ostilità. Non c’é soluzione militare per la situazione in Libia, solo politica”. Così un portavoce della Commissione europea, che aggiunge: “l’escalation della violenza sta minando una situazione che è già fragile. La violenza porterà solo altra violenza a svantaggio dei libici”.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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