Il Leicester realizza il sogno della sua storia, e della vita dei tifosi, e grazie alla rimonta del Chelsea contro il Totthenam, diventa campione d’Inghilterra.
Una cittadina da 300 mila abitanti, nel cuore delle Middlands, tinta di blu per una notte, da ieri nella storia; l’emblema di come gli ultimi, a volte possano battere i primi, il simbolo di una città piccola, così come la sua potenza calcistica, grande nel cuore e nell’orgoglio, che ha abbattuto colossi del calcio inglese.
Una squadra composta da un ex operaio, Vardy, con fedina macchiata da una rissa, che tutto a un tratto diventa eroe nazionale, con i suoi gol che hanno trascinato le volpi blu verso i libri di storia; due scartini dello United, tali Drinkwater e Schulp divenuti l’anima della squadra. Un numero dieci, Kantè, cercato ora da mezz’Europa, nel mirino anche di diversi club italiani; un portiere figlio d’arte, Schmeichel; loro i protagonisti principali del sogno insieme a Claudio Ranieri, incoronato da ieri come re, simbolico.
King Claudio che conquista l’Inghilterra, per la seconda volta nella storia.
Claudio Britannicus fu il primo a conquistare le terre britanniche, da qui il suo soprannome, nel 43 D.C. entrando nella storia.
Un allenatore esperto ma che ha vinto pochissimo finora, bersaglio di quella frase “zeru tituli” di Mourinhiana memoria e che ora si riscatta per aver portato al trionfo una piccola realtà, soffrendo ieri sera sul divano di casa.
Così come i giocatori e la città e anche le altre squadre, ieri sera un cuore solo e un’anima sola di colore blu come il sangue del ceto dei nobili, come ora sono i giocatori del Leicester, pronti a godersi i festeggiamenti e poi a prepararsi l’anno prossimo a vivere un altro sogno ad occhi aperti: la Champions.
Complimenti doverosi ad un gruppo di eroi, condotti da un italiano, entrati nella storia, nella materia che racchiude gli eroi.

Giacomo Biondi

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui