Avete presente quelle giornate perfette? Quelle con il clima mite, soleggiate, con poca umidità? Ecco, se vi dicessero che potrebbero diventare solo un vago ricordo come la predereste?

Uno studio condotto dai ricercatori dell’agenzia meteorologica statunitense (Noaa), e dell’università di Princeton, ha dimostrato come il cambiamento climatico non inciderà solo sulla frequenza degli eventi estremi come uragani e ondate di calore, ma anche sulle giornate miti.

Gli esperti hanno stimato che, a livello globale, il numero di giornate miti registrate nel corso di un anno diminuirà tra il 10 e il 13% entro la fine del secolo. Insomma, se ad oggi se ne contano 74, nel 2035 saranno 70, e tra il 2081 e il 2100 diminuiranno di altri 10 giorni.

A risentirne non saranno solo le persone e la loro psiche, ma anche il settore economico, in termini di viaggi, turismo, costruzioni, trasporti e attività ricreative all’aperto.

Ma la tendenza non sarà uguale dappertutto: chi vive alle medie latitudini sperimenterà un incremento delle belle giornate. In aree dell’Inghilterra e del Nord Europa, ad esempio, ci saranno dai 10 ai 15 giorni miti in più all’anno entro la fine del secolo, distribuiti tra l’autunno e la primavera.

Il maggior calo di giornate miti sarà invece nelle regioni tropicali. Per gli studiosi, in alcune parti di Africa, Asia e America latina si registreranno tra le 15 e le 50 giornate miti in meno all’anno entro fine secolo.

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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