Scrivere non è affatto facile. Raccontare una storia e renderla interessante è la cosa più difficile di questo mondo. Ma, una cosa ancora più complicata, se è possibile, è quella di inventare una favola. Già, il pubblico più esigente per tutti gli scrittori del mondo, non sono letterati e critici di ogni risma, ma i bambini. Sì, loro racchiudono tutta quella spensieratezza e voglia di volare che noi adulti abbiamo perso. E per questo motivo che stanno nascendo sempre più scrittori per l’infanzia. Una di questi risponde al nome Costanza Grassi (classe ’79), e viene da Trieste. Costanza si è laureata in lettere moderne con indirizzo storico artistico all’Università degli Studi di Trieste. Lavora al Museo storico del Castello di Miramare di Trieste, inoltre collaboro con il Comitato Trieste Contemporane, che si occupa di arte, con un interesse particolare per l’Europa centro-orientale. Questa giovane scrittrice ha debuttato in questo particolare panorama letterario con il libro ‘Il Castello di Miramare’.

Quando è nata la Costanza Grassi scrittrice per bambini?
‘L’ispirazione per scrivere un libro è arrivata nelle antiche sale del Castello di Miramare di Trieste. Spiegando tante volte la storia ai bambini e ragazzi nei percorsi di didattica museale, mi è venuto quasi naturale scrivere un racconto e ambientarlo al castello. La storia di Miramare è straordinaria, avventurosa, e ha tutti gli elementi per essere un racconto dedicato ai bambini. Ho pensato però di raccontarla non attraverso i protagonisti – l’arciduca d’Austria Massimiliano d’Asburgo Lorena e sua moglie Carlotta del Belgio – ma attraverso alcuni animali, una gabbiana, un topolino, un pesce e altri ancora. Le loro piccole vite si intrecciano con la vera storia di Miramare.’

Costanza, ha mai pensato di scrivere per gli adulti?
‘Non ancora!’

Quanto è difficile scrivere per i più piccoli? Bisogna possedere la stessa fantasia dei bambini?
‘Senz’altro la fantasia serve, ma per me, l’aiuto più importante per scrivere per i bambini sono stati i bambini stessi, che ho il privilegio di accompagnare alla scoperta del castello. Le loro domande più che originali e le loro curiosità mi hanno spinta a guardare il castello e i suoi ambienti con meraviglia, con spirito più leggero e con più fantasia appunto. In questo modo è stato facile sommare lo studio dei dati storici con la mia formazione in storia dell’arte, con una visione più spensierata e fantasiosa.’

Mi parli del suo ultimo libro… è ambientato a Miramare, giusto? A Rimini (io sono di Cattolica, praticamente a due passi), c’è un quartiere che si chiama così, lo conosce?
‘Il mio Miramare si trova a Trieste, ma Rimini è nel mio cuore. Ci sono venuta in vacanza tutte le estati da piccola, dai miei zii e mio cugino. Ho giocato in spiaggia, ho scavato con la paletta e fatto formine con la sabbia, anche a Trieste c’è il mare ma la sabbia no! Sono andata a Fiabilandia e all’Italia in Miniatura. Avere questi bellissimi ricordi e pensare spesso a me da bambina, non può che avermi aiutata a (ri)trovare quello spirito che, secondo me, serve per scrivere per l’infanzia.’

Creare queste favole, immergersi in quei mondi, come la fa sentire?
‘Mi rallegra e mi fa sentire felice. Per me è un esercizio di positività: semplificare senza banalizzare e ammantare tutto di magia!’

‘Ha gia in mente un’altra storia?
‘Vorrei provare di nuovo a raccontare e far scoprire qualche luogo bellissimo che esiste davvero, come il Castello di Miramare, attraverso una favola… ci sto pensando.’

A cura di Nicola Luccarelli

Redazione IL POPOLANO

La Cesenate

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